NOME
XENOPOLICITEMIA
CHE COS'È
Variante della Policitemia, provocata da una causa esterna (da cui il termine Xeno) invece che da una predisposizione genetica.
CHI COLPISCE
Umani e specie biologicamente compatibili.
INCIDENZA
Malattia molto rara.
SINTOMI
La Xenopolicitemia provoca un aumento di volume dei globuli rossi nel sangue, e in molti casi anche un aumento di globuli bianchi e piastrine.
L'aumento di volume dei globuli rossi provoca, nelle fasi iniziali della malattia, una maggiore ossigenazione di organi e tessuti, con una conseguente sensazione di generale benessere ed energia da parte del soggetto colpito.
Col progredire della malattia, la densità del sangue aumenta e provoca affaticamento cardiaco e congestione degli organi, che hanno una difficoltà sempre maggiore a contenere la massa sanguigna e a farla defluire. I primi sintomi visibili di Xenopolicitemia comprendono ingrossamento della milza, emorragia capillare (dovuta alla loro rottura), emorragia oculare e perdita di sangue da naso e orecchie, dovuta al fatto che i vasi sanguigni non riescono a contenere l'accresciuta massa ematica.
Nel caso di aumento di globuli bianchi, sintomo non sempre presente, gli effetti possono arrivare fino alla comparsa di malattie autoimmuni, che vengono trattate in base alla loro tipologia.
Nel caso di aumento di piastrine, sintomo non sempre presente, il soggetto corre il rischio di trombosi diffuse e di ictus.
COME SI CURA
Fino al giugno 2269, era possibile inibire lo sviluppo della Xenopolicitemia con la rimozione chirurgica della milza, purché l'operazione avvenisse entro i primi tre mesi dallo sviluppo della malattia. Poiché questo periodo corrisponde alla fase iniziale della malattia, e che in questa fase i sintomi sono positivi, raramente la Xenopolicitemia veniva diagnosticata. Successivamente, la Xenopolicitemia diventava una malattia terminale.
Nel giugno 2269 il Comandante Spock, Primo Ufficiale della NCC 1701 USS Enterprise, ha trovato una cura negli archivi di Yonada, una nave generazionale lanciata da Fabrina diecimila anni prima.
PROGNOSI
Se non viene trattata, la Xenopolicitemia è terminale entro un anno dall'insorgenza dei primi sintomi.
In questo caso, il decesso può avvenire per rottura degli organi interni, in particolare fegato e milza, causata dall'aumento della pressione sanguigna; per rottura dei vasi sanguigni principali, e conseguente emorragia imponente; per infarto del miocardio, collegato all'affaticamento dovuto alla crescente densità del sangue; per ictus o per trombosi, nel caso di un aumento delle piastrine.
AVVERTENZA
La cura scoperta su Yonada riduce ma non elimina completamente la malattia dall'organismo. Dopo il trattamento iniziale è necessario seguire un regime di mantenimento, che comprende la ridotta ingestione di cibi ricchi di ferro e la periodica rimozione, ogni due/tre mesi, di circa 200/500 ml di sangue.
FONTI
TOS 3x10 "For the world is hollow and I have touched the sky / Ho toccato il cielo"
MAN TOS "Star Fleet Medical Reference Manual"
Nota 1
La Policitemia è una malattia reale, da cui sono stati presi i sintomi elencati nella voce.
Nota 2
Nell'episodio ENT 2x19 "Judgment / Il processo", il dottor Phlox afferma che il Capitano Archer è affetto da Xenopolicitemia, e che questa malattia è estremamente contagiosa. In realtà, si tratta di un espediente per fare allontanare la guardia klingon, in quanto la xenopolicitemia - come la sua parente reale, la Policitemia - dovrebbe avere una bassa incidenza e quindi una ridotta trasmissibilità.