USS SELEYA

MEDICINA
08 - 08  
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XYRILLIANI

Specie nativa di Xyrillia, un pianeta nel Quadrante Alfa.

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ENT 1x05 "Unexpected / Inatteso"

Anche se l'atmosfera del loro pianeta contiene ossigeno, gli Xyrilliani respirano in realtà una differente miscela di gas. Salire a bordo delle loro navi, così come scendere sul loro pianeta, è un processo complicato: richiede un'iniezione di Mirazina (per preparare l'organismo alla loro maggior pressione atmosferica), un periodo di tre ore in una camera iperbarica, e una volta entrati nel loro ambiente naturale un ulteriore periodo di riposo di circa un'ora. Il passaggio attraverso la camera iperbarica dev'essere eseguito anche nel percorso inverso.

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Gli Xyrilliani sono un po' più piccoli di un umanoide standard.
La loro epidermide, di un colore che varia dal mattone scuro al marrone, è coperta di piccole scaglie.
Queste scaglie sono attraversate da piccole scariche elettriche, che permettono agli Xyrilliani di "leggere" le emozioni altrui.
Sono anche in grado di emettere piccole scariche elettriche dalla punta delle dita, scariche che sono più piacevoli che fastidiose.

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Gli Xyrilliani non bevono acqua, ma assorbono l'umidità di cui hanno bisogno da piccoli blocchi di una sostanza trasparente, dura all'esterno e gelatinosa all'interno. Questa sostanza può essere consumata anche da altre specie, ed è in grado di dissetarle senza effetti collaterali.
Gli Xyrilliani sono vegetariani, e sulle loro navi coltivano i vegetali di cui si nutrono direttamente sulle pareti interne. Apparentemente, queste piante svolgono anche la funzione di emettere i gas che respirano, fungendo in pratica da depuratori ambientali e produttrici di atmosfera.

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La riproduzione xyrilliana è inusuale quanto il loro ambiente: a differenza della maggioranza delle specie eterogamiche note, l'ovulo viene fecondato solo dalla madre e poi deposto in una sacca marsupiale posta sul petto del maschio, che si occupa del suo sviluppo fino al momento del parto.
La presenza dell'embrione nella sacca modifica la fisiologia del maschio, che sviluppa ghiandole, dotti e capezzoli per fornire nutrimento al neonato.

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Il processo riproduttivo xyrilliano è in grado di superare la barriera interspecie, e poiché in effetti richiede pochissimo contatto fisico può anche accadere senza che le parti ne siano consapevoli.
Se ad essere "ingravidato" è un maschio di una specie aliena, mancando la sacca marsupiale l'embrione si annida in una zona con forte irrorazione sanguigna, in cui inizia a svilupparsi. In questo caso il parto può avvenire solo per via cesarea.
Anche nel caso di un "padre alieno", la presenza del feto innesca meccanismi di modifica dell'organismo, con lo sviluppo di ghiandole, dotti lattiferi e capezzoli, spesso in posizioni del tutto inusuali.

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