SISTEMI PER LA GENERAZIONE DI ENERGIA 3
Energia da Punto Zero
Lultima frontiera nella produzione di energia che la Flotta Stellare sta sperimentando è la cd Energia da Punto Zero, che si basa su un principio teorico noto da secoli ma che solo da poco tempo si è cominciato a capire come sfruttare.
La base teorica di questo sistema è nota dalla fine del XX secolo,
da quando cioè il fisico terreste Heisenberg enunciò il suo
famoso Principio di Indeterminazione: Di una particella non si può
conoscere con precisione sia la quantità di moto sia la posizione:
più si conosce delluna, meno si saprà dellaltra.
In base a questo principio si deduce che se sappiamo dove si trova una particella
allora non possiamo sapere quanta energia abbia. In base alla fisica classica,
se una particella è in stato di quiete (è cioè ferma
in un posto ben preciso) la sua energia deve essere zero; ma, in base alla
meccanica quantistica e al principio summenzionato, in analoga situazione
la stessa particella deve avere in realtà una carica energetica residua.
Numerosi e successivi esperimenti hanno dimostrato come questo valga per
tutto il tessuto delluniverso, al punto che luniverso stesso come
noi lo conosciamo non è in realtà che uno stato transitorio
di una realtà composta di energia in continuo movimento.
Se tutto il tessuto delluniverso è energia, quindi, sarà
allora possibile estrarla, farle compiere un lavoro e restituirla alluniverso;
il tutto, per così dire, a costo zero.
E facile intuire quindi linteresse che, fin dal XX secolo, una
simile prospettiva ha suscitato.
La prospettiva è rimasta però allo stato di desiderio fino a
quando, dopo alcuni contatti con i Borg,
la Flotta è riuscita ad analizzare alcuni dei loro convertitori di
Campo Zero e a riprodurli.
I vantaggi di un dispositivo a Campo Zero, o Collettore di Energia da Punto
Zero, sono innumerevoli.
Innanzitutto, una nave stellare alimentata con questo motore non ha più
bisogno di un nucleo a curvatura,
in quanto lenergia raccolta per unità di tempo è pari
a quella prodotta dal nucleo di una stella di classe F; lassenza di
un nucleo a curvatura si traduce poi in una riduzione drastica dei rischi
connessi alla navigazione interstellare, visto che lantimateria
non è più necessaria.
Inoltre, lenergia che prima veniva impiegata per la produzione dellantimateria
può ora venire impiegata ad altri scopi, con ovvi vantaggi per il bilancio
energetico dei mondi della Federazione.
Da ultimo, il Campo Zero è disponibile ovunque nelluniverso,
perfino nel subspazio, quindi nessuna nave rischia più di rimanere
senza carburante lontana da stazioni di rifornimento.
Attualmente la Flotta Stellare ha costruito o ha in costruzione alcuni dispositivi sperimentali per testare questa nuova forma di energia: alcuni centri di produzione di antimateria e alcuni vascelli sono stati equipaggiati di questi dispositivi
per testarli in condizioni operative.
Le navi stellari, in particolare, hanno a bordo sia i nuovi collettori di
campo zero (ZFC) sia i più tradizionali nuclei a curvatura m/am:
questo non solo per questioni di sicurezza, ma anche perché i ZFC non sono in condizione di operare in transcurvatura, quindi la propulsione a cavitazione quantica richiede ancora luso di reattori m/am per alimentare i motori.
I ZFC a bordo di una nave stellare sfruttano Collettori Bussard modificati per la raccolta di energia da punto zero; alle spalle dei collettori si trovano i captatori della rete EPS, che
distribuiscono lenergia raccolta e non usata per la propulsione ai vari
sistemi della nave.
Lenergia che viene utilizzata per la propulsione, invece, viene indirizzata
direttamente dai Collettori Bussard verso le bobine di curvatura delle gondole,
superando completamente la necessità di avere plasma in movimento lungo
i piloni delle gondole.
Se questa nuova forma di approvvigionamento energetico manterrà le sue promesse, la Flotta Stellare ha intenzione di installare dispositivi ZFC su tutti i vascelli esistenti; il passo successivo, secondo gli ingegneri della Flotta, sarà capire come far funzionare gli ZFC anche in condizioni di transcurvatura, cosa che i Borg riescono a fare ma che per ora supera le conoscenze teoriche e tecniche della Flotta Stellare.