USS SELEYA

V U L C A N O
05 - 05  
Il sistema
Ambiente e forme di vita
Il pianeta
I Vulcaniani
Dati fisici
 
Clima
 
Geografia
 
Geologia
 

IL PIANETA VULCANO

GEOLOGIA: LA DERIVA DEI CONTINENTI

La crosta planetaria presenta tre continenti di diverse dimensioni. I mari sono nati da una espansione dovuta allo slittamento della crosta cratonica sopra il mantello. Bisogna poi considerare anche l'importante fatto che non esistono rilievi lungo le faglie attive sui margini cratonici. Questo fatto implica un'orogenesi anomala e in alcuni casi assente. Inoltre l'atmosfera del pianeta è piuttosto rarefatta, il che fa pensare che si tratti di un'atmosfera giovane, un dato in contrasto con l'età del pianeta stesso.
Questo particolare è fondamentale nella deriva dei continenti, perché la deriva è generalmente accompagnata da grossi cambiamenti atmosferici e ingenti liberazioni di gas. Di conseguenza, gli scienziati sono concordi nel ritenere che la genesi di Vulcano sia stata molto atipica.

TETTONICA DEL PIANETA VULCANO

Courtesy Vulcan Science Academy: sostando su alcuni punti dell'immagine, testi alternativi rilevano le dorsali e le faglie.

Dorsale nord-ovest del Mare di  Voroth Faglie attive Faglie attive Dorsale sud-ovest nel Mare di Voroth Faglie attive Dorsale centro-nord del Mare di Thanar Faglie attive Faglie attive Dorsale sud-est del Mare di Thanar

TETTONICA SENZA MONTAGNE

L'espansione non è simmetrica: Na' Nam è una placca ferma, non delimitata da faglie attive se non in un passato remotissimo, che quindi non presenta rilievi costieri interessanti. Han-Shir invece ha subito più espansione e compressione, per fenomeni di subduzione e sprofondamento contemporanei. Le rocce della sua parte cratonica più esterna sono di tipo sedimentario chimico molto particolare. Hanno una temperatura di fusione molto inferiore ad altre rocce presenti nello stesso posto e hanno una struttura chimica abbastanza rigida, che le organizza (anche se si tratta di sedimentarie) in pacchetti non eccessivamente compattati.
Al momento della loro fusione, per esempio ai margini cratonici attivi, strati chimicamente compatibili fondono contemporaneamente subendo un processo metamorfico che viola la loro struttura cristallina e inserisce una struttura nell'altra (un po' come accade con lo zucchero sciolto in acqua). Da ciò, il loro volume diviene circa un terzo e la loro densità triplica. Questo fa sì che durante la risalita si appesantiscano e giungendo in superficie non formino montagne rilevanti, ma anzi, essendo decisamente più pesanti delle rocce intorno, premono lungo la placca cratonica e la comprimono. A loro volta poi queste rocce sprofondano nuovamente nella faglia attiva: il risultato è che il secondo continente va riducendosi.
L'intero processo inoltre non implica la liberazione di gas, ma avviene a causa di legami chimici particolari che si instaurano tra elementi di tipo non metallico.

LA CROSTA PLANETARIA

La superficie del pianeta è formata da tre tipi di rocce principali, tutti con quantità di metalli piuttosto scarse.

  1. Rocce pesanti: densità 5 g/cm3, temperatura di fusione tra i 1000 e i 1200 °C
  2. Rocce medie: densità 3,5 g/cm3, temperatura di fusione tra i 600 e gli 800 °C
  3. Rocce leggere: densità 2,6 g/cm3, temperatura di fusione circa di 200 °C

Il primo continente (Na' Nam) è formato in prevalenza da rocce medie, ma ha anche delle sacche di rocce leggere, mentre il secondo (Han-Shir) è formato da rocce leggere e da rocce medie in prevalenza disgregate e porose. È perciò più mobile e più leggero.

Nei punti dove il primo continente ha sacche di rocce leggere, con temperatura di fusione più bassa, si ha elevata risalita di magma dal mantello e notevoli fenomeni di vulcanesimo anche all'interno della placca cratonica (come si può notare da queste due immagini della Piana di Fuoco).

Il fondo marino è formato essenzialmente da rocce di tipo pesante, in cui i metalli sono più presenti.
Ci sono poi dei coni di roccia di tipo ultrapesante, molto ricchi di metalli, che spuntano come scogli sul fondo marino e che interferiscono con lo scorrimento lineare della dorsale. Tali scogli si sono formati per spinte compressive nelle celle del mantello dovute allo spostamento dell'asse del pianeta.

La linea della dorsale è molto vicina al primo continente e spinge costantemente verso il secondo.

 
 
Pianeti
INIZIO SEZIONE
Specie