SISTEMI D'ATTACCO FEDERALI
ARMI CINETICHE: SILURI FOTONICI
Stato attuale: tecnologia in uso.
I primi siluri fotonici furono sviluppati dalla Flotta Stellare della Terra alla metà del XXII secolo, già poco tempo dopo l'introduzione in servizio dei siluri spaziali. Rispetto a questi, la principale innovazione fu l'introduzione del motore multimodale di mantenimento che ne permetteva l'utilizzo a velocità di curvatura.
Pur non trattandosi di un vero motore a curvatura, infatti, questo dispositivo permette però la creazione ed il mantenimento - anche se per un limitato arco di tempo - di un campo di curvatura pari a quello posseduto dalla nave prima del lancio del siluro stesso, ampliando quindi considerevolmente il campo di utilizzo di questo sistema d'arma.
I primi siluri fotonici utilizzavano una testata composta da sei cariche di deuterio (per un totale di 480 gr) e da sei corrispondenti cariche di antideuterio, mantenute fisicamente e magneticamente separate all'interno della testata fino al momento della detonazione, che poteva raggiungere valori variabili tra i 7 e gli 11 isotoni a seconda della velocità di reazione dei componenti della testata.
Poiché i calcoli suggerivano la possibilità di raggiungere potenze molto superiori, la Flotta Stellare della Federazione introdusse, a partire dal raddobbo della NCC 1701 USS Enterprise del 2271, siluri fotonici con alcune importanti innovazioni.
Innanzitutto, la quantità di materia e antimateria fu portata a 1500 gr sia di deuterio che di antideuterio; inoltre, progressi nella tecnologia dei campi di contenimenti permisero di suddividere questa miscela in pacchetti da 100 gr (50 e 50) in modo da assicurare un miglior miscelamento e quindi una maggiore potenza detonante.
Il limite teorico delle nuove testate era di 25 isotoni, anche se in pratica non si sono mai raggiunte esplosioni di potenza superiore a 18,5. Esperimenti compiuti con quantità maggiori di materia e antimateria, o con pacchetti più grandi o più piccoli, non hanno migliorato la curva di rendimento di questo sistema d'arma.
È possibile aumentare la potenza esplosiva di un siluro fotonico fino alla potenza di 50/80 isotoni aggiungendo una testata gravimetrica di derivazione Borg. Poiché l'esplosione risultante ha però effetti distruttivi sul tessuto subspaziale per un
raggio di 5 anni luce dal punto della detonazione, dal ritorno della USS Voyager dal Quadrante Delta le regole di ingaggio della Flotta Stellare ne vietano l'uso.
Il secondo miglioramento ha riguardato un più efficiente motore multimodale, che ha esteso la portata utile dei siluri fotonici a 3,5 milioni di km. Miglioramenti nel campo dei sistemi di guida e di acquisizione del bersaglio hanno poi permesso di passare dal sistema fly-by-wire al sistema "lancia e dimentica", in cui il siluro una volta espulso dalla camera di lancio è in grado di identificare ed inseguire il proprio bersaglio in tutto lo spazio sferico attorno alla nave.
Così come il passaggio dai phaser fissi ai banchi phaser, anche questa innovazione ha permesso una più efficace difesa della nave, eliminando la necessità di orientarla verso il bersaglio prima di aprire il fuoco.
Dal 2271 ad oggi la struttura dei siluri fotonici non è variata: un ellissoide allungato di 2,10 x 0,76 x 0,45 metri dal peso a vuoto di 247,5 kg, composto da uno strato interno di duranio e uno esterno di titanio e dotato di fori di entrata per il carico dei reagenti e per le connessioni ODN ai computer tattici della nave prima del lancio e con griglie di scarico per il sistema di propulsione.
Siluro fotonico standard
Anche se la navi stellari imbarcano normalmente una dotazione standard di siluri fotonici (275 sulle navi di classe Galaxy, 325 su quelle di classe Sovereign) questi possono venire facilmente replicati a bordo, per cui le effettive riserve sono pressoché illimitate.
I siluri fotonici sono il sistema d'arma preferito dalla Flotta Stellare per i combattimenti fra navi stellari a velocità superluminali. Poiché la potenza esplosiva non è modulabile, però, le regole d'ingaggio privilegiano ove possibile l'utilizzo dei phaser.
Inoltre, a causa della loro potenza, la Flotta Stellare li considera armi di distruzione di massa e ne vieta l'uso contro pianeti abitati.
La Flotta Stellare ha di recente sviluppato una variante di siluro fotonico, chiamata micro-siluro per la sua lunghezza di soli 13,3 cm, utilizzabile a bordo di piccoli vascelli come i Runabout o alcuni tipi di shuttle.