USS SELEYA

SISTEMI DI TELETRASPORTO


TEORIA DEL TELETRASPORTO

Il teletrasporto funziona grazie ad un principio semplicissimo con grandi difficoltà di applicazione e si basa su alcuni assiomi di meccanica quantistica.

Partiamo dal Principio di Indeterminazione di Heisenberg: "Di una particella non si possono conoscere con lo stesso grado di precisione sia la velocità che la posizione: più si determina l'una più imprecisa diventa l'altra".
Fino agli inizi del XXI secolo si riteneva che questo rendesse impossibile costruire un teletrasporto funzionante, perché la determinazione della posizione di ogni particella subatomica componente il soggetto da trasportare avrebbe reso necessario che la particella stessa fosse fissa.
Anche se la logica newtoniana suggerisce che Fissa = Energia Zero, il Principio di Heisenberg ci dice che Fissa = Energia che oscilla attorno ad un valore zero (altrimenti se ne conoscerebbero, seppure in una situazione estrema, sia la posizione che l'energia: è lo stesso principio che rende possibile la costruzione dei Reattori di Energia da Punto Zero).
Di conseguenza, non si può mai realmente sapere dove si trova una particella, quindi non la si può mappare e non se ne può ricostruire la posizione al termine della materializzazione.

L'idea su cui si fonda il teletrasporto è però quella di ignorare completamente le particelle da trasportare, per concentrarsi sulla "informazione energetica".

Facciamo un passo indietro.
Secondo la meccanica quantistica ogni atomo non esiste in quanto tale, ma può essere tanto una particella (oggetto solido) quanto un'onda (stato energetico) allo stesso tempo. È solo l'osservazione che "determina" ciò che si osserva: se si vuole osservare una particella si vedrà un comportamento da particella, se si vuole osservare un'onda si vedrà un comportamento da onda.

Ne deriva che gli atomi non sono piccoli sistemi stellari in miniatura, con un nucleo fisso composto da neutroni e protoni (o meglio, da quark che sommati fra loro danno protoni e neutroni) e alcuni elettroni che gli ruotano attorno su orbite ben definite.
Un atomo è una serie di onde energetiche, ognuna con una sua precisa impronta, che se osservate come particelle assumono la forma di particelle con specifiche cariche, spin, rotazione, direzione, gusto e colore.
Ma se non le si osserva come particelle ci si trova davanti unicamente ad onde di energia che hanno una certa probabilità di occupare una certa posizione.
O, per dirla in maniera più semplice: la materia esiste come stato "collassato" di un flusso di energia, ed è il fatto di aspettarsi di vedere una particella che fa assumere lo stato di particella a questa onda di energia.

Una volta compreso questo principio, il teletrasporto divenne concettualmente semplice: non era più necessario verificare la posizione E lo stato energetico di ogni particella, ma solo il suo preciso stato energetico in un dato momento. Una volta letto e replicato lo stato energetico, il corpo si sarebbe riformato come conseguenza del "collasso" in forma di particella del flusso energetico… capacità che la funzione d'onda energetica possiede già in maniera autonoma!

Naturalmente, tradurre in pratica un principio per quanto semplice è un processo complicato, che richiede sensori molto sofisticati e una enorme capacità di elaborazione dati.

La prima fase del processo di teletrasporto, effettuata dagli scanner molecolari, comporta la lettura dello stato energetico di ogni onda/particella subatomica del soggetto da trasportare. Non la posizione, ma lo stato energetico della specifica funzione d'onda. Questa lettura può essere effettuata sia con sensori passivi che con sensori attivi.
Nel primo caso, sensori passivi, non si altera la funzione d'onda, cioè le sue proprietà energetiche, ma è maggiore il margine d'errore.
È per questa ragione che il sistema, sebbene sia energeticamente meno dispendioso e richieda meno tempo, non viene utilizzato per trasportare organismi viventi ma solo oggetti.
Nel secondo caso, sensori attivi, si ha una maggiore precisione di lettura ma (come accade nei microscopi elettronici) si "distrugge" la materia che si legge (per forza: essendo la materia uno specifico stato collassato di un'onda di energia, variando l'energia dell'onda cambia lo stato della materia), per cui è necessario che queste due fasi (bombardamento energetico e lettura) avvengano in un tempo inferiore alla capacità del sistema nervoso di un organismo vivente di trasmettere il segnale di dolore dovuto alla variazione di livello energetico.
La prima fase si conclude con la completa mappatura del livello energetico del soggetto da trasportare: una sorta di TAC in cui lo spessore delle "fette" analizzate è subatomico.

La seconda fase, collegata immediatamente alla prima, consiste nell'emettere una serie di onde in controfase rispetto alle funzioni d'onda che sono state lette nella prima fase, tramite le bobine di transizione di fase ed i compensatori di Heisenberg.
Questa operazione assolve due distinte funzioni: in primo luogo permette di verificare che ogni funzione d'onda sia stata letta correttamente (un errore di lettura lascia infatti delle onde residue, mentre la lettura corretta lascia una superficie energetica "piatta"); permette poi, avendo cancellato l'onda energetica, di "eliminare" il soggetto dal punto di partenza, evitando così che venga duplicato (ricordate che, avendo applicato energia per la lettura dei valori d'onda, abbiamo cambiato lo stato della materia, per cui la duplicazione darebbe qualcosa di diverso dal soggetto di partenza; è anche la ragione per cui il replicatore non funziona con corpi viventi).

A questo punto il buffer della memoria del teletrasporto contiene una mappa delle onde energetiche che (se osservate quantisticamente come particelle) compongono i quark che formano gli atomi del soggetto.
Si tratta ora di trasmettere al punto di destinazione una serie di onde di energia, le cui caratteristiche per così dire "subatomiche" sono note e devono venire replicate esattamente. Fase tre.

La quarta fase avviene "automaticamente": se il processo di trasferimento dell'energia accompagnata dalle relative informazioni è avvenuta in maniera corretta, le funzioni d'onda osservate quantisticamente come particelle collasseranno spontaneamente nello stesso identico stato che avevano prima di essere trasportate, mostrando un aspetto fisico identico a quello di partenza.

Per farla brevissima: il teletrasporto non trasferisce un soggetto. Visto che la materia è solo uno stato di un'onda energetica, legge il valore energetico di quest'onda, la cancella dal punto di origine e la duplica nel punto di destinazione, completa di tutte le informazioni pertinenti. È poi l'energia stessa che si "preoccupa" di ricollassare nello stato materiale in cui siamo abituati a vederla…

Semplice, vero ?

 
Indice Sistemi di Teletrasporto