SISTEMI DI NAVIGAZIONE
Deflettori di navigazione
Stato attuale: tecnologia in uso
Anche se spesso l'attenzione e la fantasia del pubblico si concentrano sulla propulsione a curvatura, considerata a ragione "la pista delle stelle", esiste a bordo di ogni nave stellare un sistema altrettanto importante senza il quale la capacità di volare anche solo a velocità relativistiche sarebbe impossibile: il deflettore di navigazione.
Bisogna ricordare, infatti, che anche se "spazio profondo" e "vuoto"
sono spesso sinonimi per il grande pubblico (retaggio di una conoscenza protoscientifica:
ricordate la scoperta che l'atmosfera si riduce con l'altezza?), lo spazio
profondo non è affatto vuoto.
Al contrario: nuclei di polvere cosmica, radiazioni, particelle varie lo attraversano
di continuo, per tacere di fenomeni ben più importanti, dalle comete
fino alle stelle vaganti, passando per pianeti di classe
R, nane brune e simili.
Ora, la fisica classica ci ricorda che non è importante solo la massa
di un corpo, ma anche che questa si moltiplica per la sua velocità
e la risultante costituisce l'energia totale di quel sistema. In caso di urto,
per esempio di una nave stellare che proceda ad alta velocità di impulso
contro una tale particella, l'energia cinetica sprigionata dall'urto stesso
sarà in grado di perforare lo scafo di una nave senza problemi.
Immaginiamo che l'urto avvenga nella zona del nucleo a curvatura, e l'unico
indizio di quel che possa essere successo sarà una spettacolare esplosione
di antimateria ("spettacolare" dal punto di vista di un osservatore
esterno e distante, ovviamente).
Perciò, non appena una nave stellare inizia a muoversi a velocità
di impulso, il sistema di navigazione si interfaccia con il sistema dei
deflettori per allontanare ogni possibile ostacolo dalla rotta della nave.
Questa interfaccia rimane attiva anche durante la navigazione subspaziale
e hyperspaziale, perché anche se è vero che - secondo la fisica
moderna - il subspazio è una regione "teoricamente vuota"
(ma non è così, in realtà), nel momento stesso in cui
il tessuto del continuum viene lacerato non è solo la nave ad entrarci
ma tutto ciò che si trova nel raggio di attrazione gravimetrica della
singolarità. Inoltre, anche nel subspazio la "schiuma quantistica"
che permette la generazione di energia da
punto zero è all'opera, perciò il subspazio stesso è
popolato da particelle ad alta energia che continuamente si formano (e che
sono la principale causa dell'attrito che rallenta le navi stellari durante
la navigazione a curvatura).
Queste particelle sono tanto più pericolose in quanto la nave, per
entrare nel subspazio, ha dovuto ridurre la propria massa e, come abbiamo
visto, il Principio di Mach
permette questo passando attraverso una riduzione di densità.
Ora, poiché ogni cosa all'interno della nave viene ridotta dello stesso
coefficiente, per le persone a bordo un pavimento continuerà ad avere
sempre la stessa consistenza. Solo che, rispetto alla materia dell'universo,
quel pavimento avrà la consistenza della carta velina, nella migliore
delle ipotesi.
Per evitare quindi scontri catastrofici con la materia normale o con particelle subspaziali ad alta energia il deflettore di una nave stellare emette uno "scudo" magnetico che spazza la zona di spazio direttamente davanti al percorso di volo del vascello, ripulendo la strada dai detriti e dagli ostacoli che può incontrare.
Il sistema dello scudo (in realtà vari strati di campi magnetici repulsivi)
può non essere sufficiente nel caso di particelle più massicce:
in questo caso il sistema del deflettore emette un raggio di gravitoni altamente
polarizzati che imprimono all'ostacolo un movimento, allontanandolo dalla
rotta della nave.
Nel caso di ostacoli troppo grandi per essere allontanati dai campi magnetici
o dal fascio di gravitoni, il sistema del deflettore si interfaccia con i
sistemi di guida e modifica la rotta della nave in modo da aggirare l'ostacolo.