USS SELEYA

SISTEMI DI TELETRASPORTO


STORIA DEL TELETRASPORTO

La base teorica del teletrasporto risale agli inizi del XX secolo terrestre, più nello specifico agli studi di Albert Einstein e alla dimostrazione che l'energia e la materia altro non sono che due aspetti della stessa realtà (E=mc²).

In base alle informazioni sopravvissute al periodo noto come Orrore Postatomico, sembra che già nel 2052 il team di lavoro guidato da Colin Blakeney del MIT fosse riuscito a costruire un prototipo funzionante di teletrasporto in grado di trasferire, seppure ancora solo a distanza ridotta, anche forme viventi.
Purtroppo, un guasto al buffer di schema impedì allo stesso Barkeley di materializzarsi durante il primo esperimento pubblico di trasferimento di un essere vivente, il che portò al taglio dei fondi e alla interruzione delle ricerche. Lo scoppio della Terza Guerra Mondiale, l'anno successivo, diede il colpo di grazia al progetto, che venne dimenticato per i successivi settant'anni 1.

Negli anni '20 del XXII secolo un altro scienziato terrestre, Emory Erickson, ripercorse le orme di Colin Barkeley riuscendo, nel 2139, a costruire un prototipo funzionante di teletrasporto 2 che fu installato anche sulle nuove navi stellari della classe NX: Enterprise (varata nel 2151) 3, Columbia (2154), Challenger e Discovery (2155), Atlantis ed Endeavour (2156), Intrepid (2159) e successive.

Nei decenni successivi la tecnologia del teletrasporto è stata incrementata e migliorata, con particolare attenzione all'aspetto della sicurezza degli organismi viventi, grazie al lavoro di scienziati come Skon di Vulcano e Tobin Dax di Trill a metà del XXII secolo 4, Grahd di Tellar 5 e Janet Hester della Terra 6 a cavallo del XXIII secolo e di Sunok di Vulcano 7 negli anni '30 del 2300.
Un significativo passo avanti dal punto di vista della sicurezza si ebbe a seguito della identificazione della "Psicosi da teletrasporto" nel 2209 8 e alla successiva adozione, nel 2311 9, dei buffer a schema multiplo.

Raggiunto un livello più che accettabile di sicurezza, lo sviluppo del teletrasporto si è mosso negli ultimi due secoli in due direzioni.
Da un lato si è lavorato sulla distanza operativa, passando dai 10.000 km dei dispositivi del XXII secolo ai 25.000 del XXIII ai 40.000 attuali, alla fine del XXIV secolo. Inoltre, il miglioramento delle componenti e dei sistemi di puntamento e controllo ha permesso di superare vecchie limitazioni dovute alla velocità (è ora possibile il teletrasporto anche a velocità di curvatura), alla profondità raggiungibile dal sistema (è ora possibile il teletrasporto anche attraverso alcuni chilometri di roccia) e perfino al superamento di barriere artificiali (in taluni casi è ora possibile trasportarsi anche attraverso scudi o inibitori del teletrasporto).
Dall'altro lato si è lavorato e si lavora sul campo del teletrasporto di precisione sulle brevissime distante: nel 2269 i Vulcaniani Stlur e T'Vann hanno vinto il Nobel per la medicina per le loro ricerche nel campo dell'utilizzo chirurgico del teletrasporto 10, in particolare per il trapianto di organi.
Dal 2381 la Flotta Stellare, grazie alla miniaturizzazione estremi dei componenti, sta lavorando su prototipi di hypospray in grado di teletrasportare le sostanze mediche direttamente nel flusso sanguigno 11, senza bisogno di superare la barriera esterna dovuta alla pelle o a sostanze più resistenti.

 
Indice Sistemi di Teletrasporto