USS SELEYA

SISTEMI DI TELETRASPORTO


FUNZIONI DEL TELETRASPORTO

Tecnicamente parlando, la più importante distinzione quando si parla di teletrasporto è quella fra teletrasporto quantico e quello molecolare.

Il primo tipo (quantico) viene utilizzato per il trasferimento di organismi viventi e richiede l'utilizzo di sensori attivi, di maggiore energia e di un tempo leggermente più lungo per via dei controlli di sicurezza.
Il secondo tipo (molecolare) viene utilizzato per il trasferimento di merci e organismi inanimati e può utilizzare i soli sensori passivi, con risparmio di energia e di tempo.

È importante ricordare che la differenza fra i due tipi di teletrasporto dipende unicamente dal tipo di sensori utilizzati e quindi dal grado di precisione della lettura della funzione d'onda energetica di ciò che si deve trasportare. Su una nave della Flotta Stellare tutti i dispositivi di teletrasporto possono essere utilizzati in entrambi i modi, ed è la destinazione d'uso a far decidere quali tipo di risoluzione utilizzare.

Oltre che per la classica funzione di trasporto fra un vascello e una destinazione planetaria - e viceversa - i moderni dispositivi di teletrasporto possono essere configurati per eseguire operazioni complesse quali la trasmissione da sito a sito, il mantenimento nel buffer di attesa o la dispersione del flusso di materia in arrivo o in partenza e il trasporto a velocità di curvatura.

La trasmissione da sito a sito consente di trasferire un soggetto direttamente nella locazione desiderata (ad esempio in plancia o in infermeria) senza necessità di una materializzazione in sala teletrasporto.
Tecnicamente si tratta di due distinte operazioni di teletrasporto: la prima dal luogo di partenza alla sala teletrasporto della nave, la seconda dalla sala teletrasporto alla locazione desiderata interna alla nave; invece della materializzazione, il soggetto viene mantenuto nel buffer del teletrasporto nel tempo che il dispositivo di confinamento anulare impiega per focalizzarsi sulla nuova destinazione.

La possibilità di mantenere il soggetto nel buffer di attesa del teletrasporto permette non solo il trasporto da sito a sito ma anche un insieme di operazioni connesse con la sicurezza: intervento del biofiltro per eliminare eventuali contaminazioni, eliminazioni tramite dispersione di armi o materiali pericolosi, sospensione della materializzazione (per un tempo massimo di 90 secondi prima che il segnale si degradi in maniera irreparabile) per permettere l'intervento di squadre di sicurezza.

In caso di teletrasporto di oggetti o sostanze pericolosi (armi, esplosivi, elementi contaminanti) è possibile per l'operatore al teletrasporto disattivare il confinamento anulare e settare il teletrasporto per una materializzazione ad ampio spettro; in questo caso, la fonte di pericolo si materializzerà sotto forma di particelle subatomiche separate, cessando di essere fonte di allarme.
Presso alcune culture tecnologicamente avanzate, il teletrasporto ad ampia dispersione di soggetti viventi è considerato una forma pietosa di esecuzione capitale.

Infine, grazie ai progressi ottenuti nella gestione del campo di confinamento nel XXIV secolo è divenuto possibile il teletrasporto a velocità di curvatura sia fra due navi (entrambe a velocità warp) che fra una nave a curvatura ed un obiettivo subluce.

Da ultimo, il teletrasporto può essere utilizzato per evacuare una nave stellare, con un tempo ridotto rispetto ad un normale teletrasporto dovuto al fatto che alcune procedure (verifica dello scaricamento del buffer di attesa, acquisizione dinamica del bersaglio e compensazione doppler) vengono saltate.
Questa procedura dipende da due variabili che lo rendono poco utilizzato: la capacità di mantenere la nave in posizione fissa e la distanza ridotta a non più di 15.000 km rispetto al punto di sbarco.

C'è una ulteriore funzione, collegata ai sistema del teletrasporto, che si basa sulla memorizzazione della traccia di teletrasporto di una persona.
In pratica, ogni volta che si viene teletrasportati il sistema salva automaticamente una copia di back-up delle informazioni lette dagli scanner molecolari. Ciò avviene di norma per ragioni di sicurezza, per controllare che la persona trasportata fuori dalla nave e quella fatta risalire siano effettivamente la stessa persona.
Nel 2365 il Capo Ingegnere e il Capo Teletrasporto della NCC 1701-D USS Enterprise hanno ideato un sistema per utilizzare queste informazioni, fondendole con quelle contenute nel buffer di attesa, per ripristinare una configurazione individuale precedente rispetto al trasporto in corso, di fatto annullando modifiche indesiderate che possano incorrere durante una missione22.
Questa funzione può ovviamente essere utilizzata solo a patto che la modifica alla persona venga scoperta prima che la nuova traccia - danneggiata - sovrascriva quella vecchia - integra.
Inoltre, per evitare abusi, l'operazione richiede l'autorizzazione di almeno due ufficiali tra Capitano, Primo Ufficiale e Ufficiale Medico Capo di una nave o base stellare.

 
Indice Sistemi di Teletrasporto