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Sylar ha sempre avuto difficoltà a gestire le proprie emozioni, cosa che in quanto Vulcaniano gli ha causato non pochi problemi.
Dando poco risultato le terapie meditative, ha cercato di dare sfogo con sport e arti marziali violente alle emozioni, per non rischiare che queste si manifestassero palesemente in momenti poco opportuni.
La cosa gli ha permesso di non rischiare più di far esplodere le emozioni di punto in bianco, ma non ha risolto completamente il problema.

La decisione di entrare nella Flotta Stellare è stata imposta dai genitori, che ormai temevano potesse diventare fonte di vergogna per la famiglia se fosse rimasto su Vulcano.
Da quel momento i rapporti con i genitori, già difficili, si sono quasi completamente interrotti.

Gli anni passati in Accademia sono stati più facili di quelli passati su Vulcano, in quanto i suoi sfoghi emotivi riuscivano in alcuni casi a passare inosservati, trovandosi in mezzo a non Vulcaniani.

Ciò nonostante, resosi conto che questa sua mancanza di controllo avrebbe potuto compromettere il suo futuro nella Flotta, dopo la Battaglia di Vulcano del 2381 contro i Borg Sylar ha deciso di tornare su Vulcano per intraprendere un percorso meditativo.

Nel 2385 Sylar ha deciso di rientrare nella Flotta. Per mettere a frutto le sue esperienze ha deciso di passare dalla specializzazione in Ingegneria a quella in Sicurezza e, dopo un corso biennale ad Annapolis, ha ottenuto la nuova qualifica ed è stato imbarcato nuovamente sulla USS Seleya.

INTERESSI PERSONALI

Antiche arti marziali Vulcaniane, fra cui Kareel-ifla, Suus mahna, K'Asumi e Ke-tarya-yatar.