USS SELEYA

IL RITO DI ASCENSIONE

Se mai avrete l'occasione di presenziare al Rito di Ascensione klingon, assisterete a un'affascinante cerimonia rimasta immutata da generazioni, che sancisce il passaggio all'ambito status di "guerriero".

Ecco le immagini e il racconto dei testimoni della Seleya che vi parteciparono.

Il primo ad entrare è l’officiante con in mano il bastone rituale lungo circa due metri. Sul palco è presente solo lui e un grande cero spento. Il sacerdote alzando le braccia verso l’alto dice con voce impostata:
"QaStaH nuq jay"

Poi batte imperiosamente sul palco il suo bastone dicendo:
“Wa’DIch”

ed entra il primo rappresentante di una casata klingon, con in mano un bastone del dolore, annunciando il proprio nome:

“Io sono Nemesis, sorella di K’renek del casato di K’Hratak. Sono qui per saggiare il suo cuore”

Il celebrante batte ancora e dice:
“Cha’DIch”

ed entra il secondo, ugualmente equipaggiato, pronunciando il proprio nome:
“Io sono Emrys, sorella di T’Hurm del casato di Robor. Sono qui per saggiare il suo cuore”

Un altro colpo:
“WejDIch”

ed entra il terzo:
“Io sono Xael, fratello di **** del casato di Robor. Sono qui per saggiare il suo cuore”

“LoSDIch”

per il quarto:

“Io sono ****, figlia di **** del casato di ****. Sono qui per saggiare il suo cuore”

“VaghDIch”

per il quinto:

“ Io sono Deborah, figlia di **** del casato di ****. Sono qui per saggiare il suo cuore”

Il celebrante batte per l’ultima volta e dice:
“JavDIch”

per il sesto:

“Io sono T’Hurm, figlio di Kosok del casato di Robor. Sono qui per saggiare il suo cuore”

Dopo pochi secondi di pausa, il bastone batte tre volte a terra ed entra il candidato - il Comandante Morrow - seguito da una portatrice di torce (che più tardi verranno date al celebrante).

Il protagonista del rito si posiziona all’imbocco del corridoio vivente formato dagli altri e dichiara: “Oggi sono un guerriero – devo mostrarvi il mio cuore – ATTRAVERSERÒ IL FIUME DI SANGUE!”

Si posiziona al livello dei primi due cercando di dominare la tensione: il celebrante batte un colpo col bastone e simultaneamente essi infieriscono su di lui per tutta la durata della frase rituale:
“Per capire la vita bisogna saggiare il dolore!”

Si posiziona al livello dei secondi. La scena si ripete:
“La battaglia è mia! Bramo solo il sangue del nemico!!!”

Si posiziona al livello dei terzi. Stessa procedura:
“La bile degli sconfitti scorre sulle mie mani”

Anche i candidati più forti, a questo punto, spesso cadono sulle ginocchia al momento di dire:
“May’pequ’moH” e l'ufficiale della Seleya non fa eccezione.

A questo punto, visto che il protagonista è ancora vivo (cosa che non sempre bisogna dare per scontata), il celebrante pronuncia la frase di rito:
“ALZATI GUERRIERO!”

Egli si alza e lo guarda:

“Il tuo aspetto è quello di un umano. Il mondo su cui sei nato ancora non appartiene all’Impero. Non sei cresciuto seguendo le nostre credenze e tradizioni. Da quando T’Hurm ti ha accolto nella sua famiglia, tutti noi abbiamo atteso il momento di mettere alla prova la tua anima. Ma ora io ti dico: la tua razza, le tue origini ed il tuo passato non contano nulla, perché oggi, in questo glorioso giorno si è mostrato ai nostri occhi il vero cuore di un figlio di Kahless."

Prende la torcia dalla portatrice e declama:
"Io, K’Hrenek, figlio di K’arn, del Casato di K’Hratak rendo onore a te, Gregory Morrow del Casato di Robor! D’ora innanzi il tuo nome sarà pronunciato col rispetto che si deve ai Guerrieri dell’Impero!!!”

Il celebrante consegna la torcia al guerriero- che accende il grande cero cerimoniale - mentre con tono solenne dice:

”Ora Fratello, guarda i maestri d’arme klingon che celebrano la tua ascensione secondo i sacri rituali."

Così dicendo, celebrante e Guerriero lasciano spazio agli sbandieratori mentre un altro portatore consegna loro le Bat’Leth

"QaStaHvIS wa’ram loS SaD Hugh SijlaH qetbogh loD.”

Dopo l’invocazione inizia una musica klingon; il sacerdote e il Guerriero si dispongono ad assistere ai kyon eseguiti da altri due Klingon.

Al termine dei kyon, gli esecutori si portano sul fondo, mentre celebrante avanza verso il centro della sala, solleva le mani al cielo e pronuncia la frase finale:
“Onore e gloria ai Figli dell’Impero!”

Rispondono gli altri sul palco:
“Onore e gloria ai Figli dell’Impero!”

Celebrante:
“QAPLA’!”

In gruppo:
“QAPLA’!”

Celebrante:
“QAPLA’!”

In gruppo:
“QAPLA’!”

Celebrante:
“QAPLA’!”

In gruppo:
“QAPLA’!”

 
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