USS SELEYA

SISTEMI DI DIFESA

SCUDI DEFLETTORI METAFASICI

Stato attuale: tecnologia in uso.

Gli scudi metafasici sono stati inventati nel 2369 dallo scienziato ferengi Ryega e sono stati inizialmente pensati come strumento scientifico più che come strumento di difesa.

Gli scudi metafasici si basano sulla creazione di campi subspaziali statici (ovvero non propulsivi) sovrapposti: in questo modo, la nave che li ha generati viene a trovarsi parzialmente nel subspazio e quindi ad essere protetta da radiazioni ad alta energia come quelle, ad esempio, presenti nella corona di una stella.
Grazie alla sovrapposizione di differenti campi subspaziali alternati a regioni di spazio normale, le alte energie provenienti dall'esterno vengono rifratte e disperse a differenti angolazioni, e una gran parte di esse viene addirittura trasferita nel subspazio: l'energia totale che raggiunge lo scafo della nave è quindi solo una minima parte di quella che la circonda.

Purtroppo, gli scudi metafasici presentano numerosi inconvenienti.
In primo luogo, per generare strati sovrapposti di scudi subspaziali è necessaria una elevata quantità di energia, che non tutte le navi sono in grado di produrre. Inoltre, l'assorbimento di energia degli scudi metafasici è direttamente proporzionale alle dimensioni della nave da proteggere, secondo il cubo del raggio degli scudi (cioè una nave grande il doppio di un'altra richiede 8 volte la sua energia).
In secondo luogo, i campi subspaziali statici sono intrinsecamente instabili, il che rende impossibile mantenere attivi gli scudi metafasici per un tempo indefinito.
Da ultimo, i campi subspaziali talvolta interagiscono tra loro in controfase, venendo così ad annullarsi reciprocamente (almeno per quell'area e quegli strati degli scudi coinvolti), diminuendo così drasticamente l'efficacia dell'intero sistema.

Per queste ragioni e per il fatto che non si è ancora trovato un modo di far passare un phaser attraverso gli scudi metafasici, questo sistema viene impiegato dalla Flotta solo nelle rare occasioni in cui siano necessari studi molto ravvicinati di una stella, mentre se ne esclude per ora l'utilizzo in ambito tattico.

 
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