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TRIM-prob: IL PRIMO TRICORDER E BIOSCANNER MEDICO

Ne è passato del tempo dal 2001 quando per la prima volta gli occhi del pubblico della XIV STICCON si sono posati su una delle invenzioni più famose del mondo di Star Trek: il tricorder.

Questa specie di tircorder, nato come bioscanner medico, veniva allora descritto così:

"Un tubo lungo 30 centimetri che permette di scoprire i tumori non appena cominciano a formarsi. Una sonda elettromagnetica che vede qualsiasi infiammazione dei tessuti. Un esame che dura appena 2-3 minuti, non è invasivo, non provoca dolore o disagi al paziente, e fornisce immediatamente la risposta. Un test innocuo, ripetibile all'infinito e senza togliersi i vestiti, che ha una precisione diagnostica come minimo del 70% ma, se eseguito da mani esperte, può arrivare anche al 100% di attendibilità. Uno strumento rivoluzionario, poco ingombrante, portatile, che si può usare ovunque e che non necessita di mezzi di contrasto radioattivi, lastre fotografiche o altro materiale di consumo."

Com'è nato il primo tricorder del XX secolo?

Il Professor Clarbruno Vedruccio era arrivato al tricorder per puro caso, mentre stava fornendo tecnologia militare avanzata ad alcuni reparti d'élite delle nostre forze armate.

In una relazione dell'inventore si legge:"Nel 1985 collaboravo col battaglione San Marco. Mi fu chiesto se ero in grado di mettere a punto una tecnologia per intercettare i pescatori di frodo che di notte approdavano sull'isola di Pedagna, zona militare al largo di Brindisi. Le telecamere non potevano essere installate per la troppa salsedine e le frequenti mareggiate. Stavo lavorando a una specie di radar antiuomo - come quelli che gli americani usavano in Vietnam - quando mi accorsi che alcune bande di frequenza in Uhf, fra i 350 e i 500 megahertz, quindi al di sotto dei canali televisivi, interagivano bene con i tessuti biologici delle persone.
Volevo sperimentare la possibilità di usare l'elettromagnetismo anche per rintracciare le mine antiuomo sepolte nel terreno: il rilevatore registrava qualsiasi discontinuità nella compattezza della sabbia fino a 20 centimetri di profondità. Mentre ero nel mio laboratorio, notai che sugli analizzatori di spettro una delle tre righe spettrali spariva completamente ogniqualvolta mi avvicinavo al banco di prova. Strano. Quel giorno avevo ingurgitato un panino col salame in treno ed ero in preda a una gastrite terribile. Mi si accese una lampadina in testa. Chiamai Enrico Castagnoli, ex radarista della Marina, mio vicino di casa, e gli chiesi come si sentisse in salute. «Benone», mi rispose. Ripetei la prova su di lui: nessuna variazione di spettro. La conferma che cercavo.
Allora non potevo saperlo, ma avevo appena provato in vivo ciò che gli scienziati Hugo Fricke e Sterne Morse intuirono e descrissero nel 1926 su Cancer Research e cioè che i tessuti sani hanno una capacità elettrica più bassa, quelli infiammati più elevata, quelli oncologici ancora maggiore. In pratica, il mio bioscanner consente di fare una specie di biopsia elettromagnetica, quindi incruenta, dei tessuti biologici, grazie a tre frequenze in banda Uhf, intorno ai 460, ai 920 e ai 1350 MHz. In particolare, il segnale sulla prima frequenza interagisce con le formazioni tumorali maligne, evidenziando un abbassamento della riga spettrale."

Affascinato dalla possibilità di rilevare i tessuti infiammati o malati, il Dr. Vedruccio si lanciò nella ricerca, scoprendo che 462 - 465 MHz era la frequenza che interagiva selettivamente con i tumori. La spiegazione, trovata in tempi successivi, era che mitocondri e microtubuli vibrano su quella frequenza quando il loro stato si altera a causa di tumori maligni.

Nel 1999 arrivò il brevetto, sotto il nome di TRIM-prob (Tissue Resonance Interaction Method probe), scelto dal suo inventore in onore del tricorder di Star Trek.

Si tratta quindi di uno strumento rapido e non invasivo, utilizzabile come il tricorder: il medico lo passa sul corpo del paziente e dei diagrammi di frequenze delle onde radio segnalano eventuali "malfunzionamenti" delle cellule in una certa zona.
La rapidità di questo antenato del tricorder è notevole: in pochi minuti si ottiene un esito che altri esami danno dopo settimane di attesa. Riguardo poi alle onde elettromagnetiche emesse verso il paziente, non sorgono preoccupazioni, poiché inferiori a quelle di un cordless domestico.

Il "bioscanner"® della TRIM-prob in commercio era un dispositivo diagnostico in possesso del marchio CE quale "sistema elettromedicale per la diagnostica non invasiva"; era prodotto dalla Galileo Avionica S.p.A., su brevetto del Dr. Vedruccio.

Il dispositivo consisteva in:

  1. una sonda, che emettendo un campo elettromagnetico di esigua potenza effettuava un'analisi non invasiva dei tessuti, consentendo di rilevare la presenza di stati patologici (tra cui, particolare rilevante, le formazioni tumorali);
  2. un ricevitore, che mediante un software dedicato consentiva di visualizzare l'interazione della sonda emettitrice con i tessuti e di registrare i test effettuati.

L'emissione elettromagnetica consisteva nella generazione, con modalità peculiari, di tre frequenze in banda UHF (intorno a 460, 920 e 1350 MHz), ognuna delle quali era associata all'eventuale risposta generata da tessuti di tipologia differente; in particolare, il segnale sulla prima frequenza interagiva con le formazioni tumorali evidenziando sul display del sistema un abbassamento della riga spettrale.


Secondo notizie dal web, dopo l'interessamento della Galileo Avionica, sarebbe stato firmato un contratto con Emergency Solutions per la diffusione del TRIM-prob; sembra che la Finmeccanica ne avesse acquisito il brevetto, ma che abbia smesso di produrlo dopo pochi esemplari sperimentali perché la sua commercializzazione non sarebbe risultata sufficientemente remunerativa.
Curioso, visto che si trattava di un'apparecchiatura che si comprava, con 43.000 euro più IVA, contro i 3-4 milioni di euro di una macchina per la risonanza magnetica, i 2 milioni di una PET e il milione e mezzo di una TAC, tutte e tre con costi di gestione elevatissimi.


Un medico iniziò ad usarlo con i suoi pazienti: il dottor Giuseppe Pedà ha riferito ad Epoch Times di utilizzarlo per la diagnosi del cancro alla prostata, malattia per la quale gli studi mostrano un'alta affidabilità.

I risultati degli esperimenti condotti per vari tipi di tumori mostrano un grado di precisione di solito superiore al 70% (fonte video su Youtube), mentre per i tumori maligni meno profondi oscilla tra l'80 e il 90% (fonte medica, link esterno in lingua inglese).


Nonostante la carenza di informazione tra i medici, nel 2013 il TRIM-prob risultava già disponibile in una cinquantina di ospedali tra Italia, Brasile, Belgio, Francia, Giappone, Iran, Malesia, Svezia e Turchia: viene messo alla prova come strumento di primo approccio, poi - in caso di positività - seguono altri esami tradizionali.
In Italia il costo di una visita con scansione diagnostica è attualmente poco superiore ai 100 euro.

L'inventore del TRIM-prob nel frattempo ha collaborato con Alenia Difesa ed è stato nominato Capitano di Fregata per meriti nella ricerca, un onore finora concesso solo a Guglielmo Marconi.


Il TRIM-prob incontra pareri contrastanti, ma la sperimentazione è molto avanzata e incoraggiante; ne è passato di tempo da quando, in una conferenza, il Dr. Vedruccio si sentì addirittura tacciare di "stregoneria"...

 
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