PROPULSIONE GRAVITAZIONALE
La propulsione gravitazionale studiata dal Prof. G. Fontana dell'Università di Trento (Gravitational Wave Propulsion) prevede l'uso di particolari giunzioni di superconduttori per la generazione di un fascio di radiazione gravitazionale. Concentrando questa radiazione in un punto davanti al veicolo spaziale, si ottiene la creazione di una singolarità spazio-temporale.
Questa
sorgente artificiale di campo gravitazionale si comporterebbe come una normale
singolarità (cioè un buco nero), attirando verso di sé
le masse circostanti, compresa l'astronave; spostando in modo controllato
in avanti il punto "bersaglio" della radiazione del generatore,
si provoca una "caduta" continua in avanti, con conseguente spostamento
dell'astronave nella direzione voluta.