USS SELEYA

WINGLESS ELECTROMAGNETIC AIR VEHICLE


I "dischi volanti" potrebbero presto non appartenere più al mondo della fantascienza o degli avvistamenti UFO.
Al dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell'Università della Florida, il professore associato Subrata Roy ha presentato una domanda di brevetto per un velivolo di forma discoidale, che ricorda le astronavi viste in innumerevoli film di Hollywood.
Il Professor Roy ha chiamato i suoi velivoli "Wingless Electromagnetic Air Vehicle" (WEAV 1), ovvero "Veicoli Aerei Elettromagnetici senz’Ali".

WEAV

Il prototipo proposto è piccolo - l'aeromobile misura meno di 15 cm in tutto - e sarà alimentato con batterie posizionate a bordo. Roy ha detto che il modello da lui ideato può essere sviluppato in proporzioni molto più grandi, e non solo in miniatura.

Le applicazioni più ovvie di tale "oggetto" sarebbero di sorveglianza e di navigazione. Il velivolo, ad esempio, potrebbe essere utilizzato per il trasporto di una macchina fotografica o di una videocamera, ed essere controllato da un telecomando a grandi distanze, in maniera non dissimile da quanto fanno i più comuni droni commerciali 2.

Egli ha inoltre dichiarato che il suo disco volante, un giorno, potrebbe anche spaziare attraverso atmosfere diverse da quella della Terra. Ad esempio, l'aeromobile sarebbe un velivolo ideale per l'esplorazione di Titano (la sesta luna di Saturno) che è ad alta densità e bassa gravità. La US Air Force e la NASA hanno espresso un acceso interesse per l'aeromobile in questione, e l'università in cui egli lavora ha già richiesto la licenza per la progettazione.

"Questo è un concetto assai innovativo e, se avrà successo, sarà rivoluzionario" ha detto il Professor Roy. Il velivolo sarà alimentato da un fenomeno chiamato magnetoidrodinamica 3, in altre parole dalla forza creata quando una corrente o un campo magnetico passano attraverso un fluido conduttore.
Nel caso specifico di questi aeromobili, il fluido conduttore verrà creato da elettrodi che coprono tutte le superfici del veicolo e ionizzano l'aria circostante trasformandola in plasma. La forza creata facendo passare una corrente elettrica attraverso il plasma allontana l'aria circostante, e la rotazione di quest'aria, oltre a creare movimenti ascensionali, assicura una certa stabilità contro le raffiche di vento.
Al fine di massimizzare la superficie di contatto tra l'aria e il velivolo il design dello stesso è stato concepito parzialmente cavo e con parecchie curve.

Uno degli aspetti più rivoluzionari di questa tecnologia che il velivolo non avrà alcuna parte in movimento. La mancanza di parti meccaniche, come ad esempio eliche o motori a reazione, secondo Roy dovrebbe fornire enorme affidabilità.
Tale disegno consentirà anche al WEAV di oscillare e decollare verticalmente.

Anche se sulla carta il design promette bene, in realtà potrebbero comunque palesarsi parecchie difficoltà tecniche una volta che tale velivolo venisse costruito. Nessun aeromobile con propulsione al plasma ha mai preso il volo con successo, qui sulla Terra. Tale design ha invece trovato un certo successo nello spazio, dove gravità e attrito sono ridotti al minimo.
Inoltre, la fonte di energia dev'essere estremamente leggera ma in grado di produrre energia sufficiente per generare il plasma necessario. Per non parlare poi del fatto che lo stesso plasma, che permetterà all'aeromobile di volare, potrebbe interferire con le onde elettromagnetiche necessarie per la comunicazione con il velivolo.

Nei sistemi MHD (magnetoidrodinamici) gli strati di aria che avvolgono l'oggetto volante vengono sospinti all'indietro da una forza magnetica che forma una sorta di vento: le molecole di aria si accumulano nella parte posteriore dell'oggetto volante, spingendolo, dal momento che nella parte anteriore del velivolo la loro rarefazione origina un "vuoto aspirante".
Non ci sono più, in questo caso, dei muri energetici che si oppongono alla progressione del velivolo: il "disco volante" può tranquillamente oltrepassare la barriera del suono senza causare alcun bang supersonico. In più, questo fenomeno non è meccanico ma magnetico: esso non genera che un suono, quello delle molecole d'aria che si urtano dietro l'oggetto volante producendo un leggero sibilo.

Un campo magnetico ha il potere di mettere in movimento delle particelle cariche (elettroni e ioni).
L'aria non dovrebbe essere sensibile a un campo magnetico, poiché le sue molecole non sono cariche; lo diventano solo ionizzando l'atmosfera (apportando o sottraendo elettroni), rendendo così cariche positivamente o negativamente le molecole di cui è composta.
Oltre ad un generatore di campo magnetico, un sistema di propulsione MHD deve dunque contenere uno ionizzatore, ossia un sistema di elettrodi capace di creare un campo elettrico oppure un sistema pulsante di micro-onde.
Nell'acqua di mare, per esempio, che contiene ioni di Cloro e Sodio, un sottomarino con propulsione MHD potrebbe fungere da ionizzatore.

Quando l'aria attorno ad un oggetto volante a propulsione MHD viene ionizzata diventa fluorescente, un fenomeno questo che potrebbe far ricordare le descrizioni dei testimoni di avvistamenti UFO, i quali solitamente parlano di bolle di luce volanti.
Il forte campo magnetico generato da un motore MHD potrebbe essere all'origine di altri fenomeni: spegnimento del motore delle automobili ad esso vicine, malessere generale delle persone, alterazioni cellulari in organismi vegetali, eccetera: insomma, tutto l’insieme di fenomeni connessi agli avvistamenti di UFO avrebbe una semplice spiegazione… anche se permane il mistero di come essi possano sfuggire alla gravità terrestre.

 

NOTE:

  1. WEAV http://dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a564120.pdf
  2. Droni commerciali http://www.wired.it/topic/droni/
  3. Magnetoidrodinamica http://it.wikipedia.org/wiki/Magnetoidrodinamica
 
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