USS SELEYA

USS SELEYA: NAVI CHE HANNO FATTO LA STORIA

Tutte queste navi si chiamavano "Seleya"

Dall'epoca delle imbarcazioni a vela che solcavano i mari di Vucano, il nome Seleya ha sempre accompagnato quelle navi che si spingevano avanti, oltre il limite del conosciuto e del certo, o quelle che furono esempio di coraggio e abnegazione per i contemporanei e per i posteri.
Fu infatti una "Seleya" con lo scafo in legno rinforzato, costruita nei cantieri alla foce del fiume Na'Ree, a raggiungere per prima la grande isola di Xir' Tan, separata dal continente di Na'Nam dallo Stretto di Ha' Zen, ritenuto nei tempi antichi non oltrepassabile a causa delle forti correnti che lo attraversano.

Il catamarano stealth SeleyaAncora una "Seleya" a doppio scafo fu il catamarano stealth che nell'anno standard 310 difendeva le coste della Federazione di Shir-Khar (affacciata sul Mare di Thanar) dalle incursioni delle milizie irregolari dell'Impero di Jaleyl.

Con l'avvento della nuova frontiera spaziale, fu battezzato "Seleya" un razzo a più stadi costruito per viaggi all'interno del sistema di 40 Eridani (quella della Seleya fu la prima missione scientifica che riuscì a rientrare incolume e i dati che riportò resero possibile lo sfruttamento a fini minerari della fascia di asteroidi).

Nave esplorativa del XX secolo Dopo il 1440, anno del primo vero volo a curvatura vulcaniano, alcune delle prime astronavi in grado di atterrare sui pianeti portarono ancora il nome "Seleya": una nave da ricognizione del XX secolo (utilizzata soprattutto per un cauto avvicinamento alle civiltà meno evolute che venivano pian piano scoperte col progredire delle esplorazioni) e una Classe T'Plana-Hath del XXI secolo (che si distinse come nave di punta per le missioni diplomatiche considerate "ad alto rischio").

Navetta della Classe T'Plana-Hath: in servizio nella prima parte del XXI secolo

Seleya: nave di Classe Maymora, con 147 persone di equipaggioNel XXII secolo, prestò servizio una "Seleya" di Classe Maymora: dopo gli sfortunati eventi che portarono alla sua perdita (di poco precedente un periodo di enormi cambiamenti socio-culturali su Vulcano), fu riscoperta e rispettata un'antica usanza marinara vulcaniana e quel nome non venne attribuito a nessun altro vascello per il lasso di tempo indicato dalla tradizione.

Nel XXIII secolo iniziò l'iter d'integrazione delle navi di Vulcano all'interno della flotta della Federazione Unita dei Pianeti: era la nascita di quella che si sarebbe configurata come l'Ala Vulcaniana della Flotta Stellare, di cui fa parte l'odierna USS Seleya del XXIV secolo.

 
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