Costituzione della Unione Europea
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TRATTATO CHE ISTITUISCE UNA COSTITUZIONE PER L'EUROPA
PREAMBOLO
SUA MAESTÀ IL RE DEI BELGI,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CECA,
SUA MAESTÀ LA REGINA DI DANIMARCA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI ESTONIA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ELLENICA,
SUA MAESTÀ IL RE DI SPAGNA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE,
LA PRESIDENTE DELL'IRLANDA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CIPRO,
LA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI LETTONIA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI LITUANIA,
SUA ALTEZZA REALE IL GRANDUCA DEL LUSSEMBURGO,
IL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA DI UNGHERIA,
IL PRESIDENTE DI MALTA,
SUA MAESTÀ LA REGINA DEI PAESI BASSI,
IL PRESIDENTE FEDERALE DELLA REPUBBLICA D'AUSTRIA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI POLONIA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PORTOGHESE,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SLOVENIA,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SLOVACCA,
LA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI FINLANDIA,
IL GOVERNO DEL REGNO DI SVEZIA,
SUA MAESTÀ LA REGINA DEL REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA E IRLANDA DEL NORD,
ispirandosi alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della democrazia, dell'uguaglianza, della libertà e dello Stato di diritto;
convinti che l'Europa, riunificata dopo esperienze amare, intenda proseguire questo percorso di civiltà, di progresso e di prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i più deboli e bisognosi; che vuole restare un continente aperto alla cultura, al sapere e al progresso sociale; che desidera approfondire il carattere democratico e trasparente della vita pubblica e operare a favore della pace, della giustizia e della solidarietà nel mondo;
persuasi che i popoli dell'Europa, pur restando fieri della loro identità e della loro storia nazionale, siano decisi a superare le antiche divisioni e, uniti in modo sempre più stretto, a forgiare il loro comune destino;
certi che, "unita nella diversità", l'Europa offre loro le migliori possibilità di proseguire, nel rispetto dei diritti di ciascuno e nella consapevolezza delle loro responsabilità nei confronti delle generazioni future e della Terra, la grande avventura che fa di essa uno spazio privilegiato della speranza umana;
risoluti a proseguire l'opera compiuta nel quadro dei Trattati che istituiscono le Comunità Europee e del Trattato sull'Unione Europea, assicurando la continuità dell'acquis comunitario;
riconoscenti ai membri della Convenzione Europea di aver elaborato il presente progetto di Costituzione a nome dei cittadini e degli Stati d'Europa,
hanno designato Ministri Plenipotenziari
i quali, dopo avere scambiato i loro pieni poteri, riconosciuti in buona e debita forma, hanno convenuto le disposizioni che seguono:
TITOLO I
DEFINIZIONE E OBIETTIVI DELL'UNIONE
Articolo I-1: Istituzione dell'Unione
- Ispirata dalla volontà dei cittadini e degli Stati d'Europa di costruire un futuro comune, la presente Costituzione istituisce l'Unione Europea, alla quale gli Stati membri attribuiscono competenze per conseguire obiettivi comuni.
- L'Unione coordina le politiche degli Stati membri dirette al conseguimento di tali obiettivi ed esercita sul modello comunitario le competenze che essi le attribuiscono.
- L'Unione è aperta a tutti gli Stati Europei che rispettano i suoi valori e si impegnano a promuoverli congiuntamente.
Articolo I-2: Valori dell'Unione
L'Unione si fonda sui valori della dignità umana, della libertà,
della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto
dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una
minoranza.
Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società fondata
sul pluralismo, sulla non discriminazione, sulla tolleranza, sulla giustizia,
sulla solidarietà e sulla parità tra donne e uomini.
Articolo I-3: Obiettivi dell'Unione
- L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli.
- L'Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne e un mercato interno nel quale la concorrenza è libera e non distorta.
- L'Unione si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente.
- L'Unione promuove il progresso scientifico e tecnologico.
- L'Unione combatte l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociale, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del bambino.
- L'Unione promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.
- L'Unione rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale Europeo.
- Nelle relazioni con il resto del mondo, l'Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi.
- L'Unione contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del bambino, e alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della carta delle Nazioni Unite.
- L'Unione persegue i suoi obiettivi con i mezzi appropriati, in ragione delle competenze che le sono attribuite nella Costituzione.
Articolo I-4: Libertà fondamentali e non discriminazione
- La libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e dei capitali e la libertà di stabilimento sono garantite all'interno e da parte dell'Unione in conformità delle disposizioni della Costituzione.
- Nel campo d'applicazione della Costituzione e fatte salve le disposizioni particolari da essa previste, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.
Articolo I-5: Relazioni tra l'Unione e gli Stati membri
- L'Unione rispetta l'uguaglianza degli Stati membri davanti alla Costituzione e la loro identità nazionale legata alla loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il sistema delle autonomie regionali e locali.
- L'Unione rispetta le funzioni essenziali dello Stato, comprese le funzioni di salvaguardia dell'integrità territoriale, di mantenimento dell'ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale.
- Secondo il principio di leale cooperazione, l'Unione e gli Stati membri si assistono, nel pieno rispetto reciproco, nell'adempimento dei compiti derivanti dalla Costituzione.
- Gli Stati membri adottano ogni misura di carattere generale o particolare atta ad assicurare l'esecuzione degli obblighi derivanti dalla Costituzione o conseguenti agli atti delle istituzioni dell'Unione.
- Gli Stati membri agevolano l'Unione nell'adempimento dei suoi compiti e si astengono da qualsiasi misura che rischi di compromettere la realizzazione degli obiettivi dell'Unione.
Articolo I-6: Diritto dell'Unione
La Costituzione e il diritto adottato dalle istituzioni dell'Unione nell'esercizio delle competenze a questa attribuite hanno prevalenza sul diritto degli Stati membri.
Articolo I-7: Personalità giuridica
L'Unione ha personalità giuridica.
Articolo I-8: I simboli dell'Unione
La bandiera dell'Unione rappresenta un cerchio di dodici stelle dorate
su sfondo blu.
L'inno dell'Unione è tratto dall'Inno alla Gioia della Nona sinfonia
di Ludwig van Beethoven.
Il motto dell'Unione è: Unita nella Diversità.
La moneta dell'Unione è l'Euro.
La giornata dell'Europa è celebrata il 9 maggio in tutta l'Unione.
TITOLO II
DIRITTI FONDAMENTALI E CITTADINANZA DELL'UNIONE
Articolo I-9: Diritti fondamentali
- L'Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali che costituisce la parte II.
- L'Unione aderisce alla convenzione Europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali; tale adesione non modifica le competenze dell'Unione definite nella Costituzione.
- I diritti fondamentali, garantiti dalla convenzione Europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, fanno parte del diritto dell'Unione in quanto principi generali.
Articolo I-10: Cittadinanza dell'Unione
- È cittadino dell'Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro.
- La cittadinanza dell'Unione si aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce.
- I cittadini dell'Unione godono dei diritti e sono soggetti ai
doveri previsti nella Costituzione; tali diritti comprendono:
- il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri;
- il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento Europeo e alle elezioni comunali nello Stato membro in cui risiedono, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato;
- il diritto di godere, nel territorio di un paese terzo nel quale lo Stato membro di cui hanno la cittadinanza non è rappresentato, della tutela da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato;
- il diritto di presentare petizioni al Parlamento Europeo, di ricorrere al Mediatore Europeo, di rivolgersi alle istituzioni o agli organi consultivi dell'Unione in una delle lingue della Costituzione e di ricevere una risposta nella stessa lingua.
- Tali diritti sono esercitati secondo le condizioni e i limiti definiti dalla Costituzione e dalle misure adottate per la sua applicazione.
TITOLO III
COMPETENZE DELL'UNIONE
Articolo I-11: Principi fondamentali
- La delimitazione delle competenze dell'Unione si fonda sul principio di attribuzione; l'esercizio delle competenze dell'Unione si fonda sui principi di sussidiarietà e proporzionalità.
- In virtù del principio di attribuzione, l'Unione agisce nei limiti delle competenze che le sono attribuite dagli Stati membri nella Costituzione al fine di realizzare gli obiettivi da questa stabiliti; qualsiasi competenza non attribuita all'Unione nella Costituzione appartiene agli Stati membri.
- In virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non sono di sua competenza esclusiva, l'Unione interviene soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente raggiunti dagli Stati membri, sia a livello centrale sia a livello regionale e locale, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell'azione in questione, essere meglio raggiunti a livello di Unione.
- Le istituzioni dell'Unione applicano il principio di sussidiarietà conformemente al Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; i parlamenti nazionali vigilano sul rispetto di tale principio secondo la procedura prevista in detto protocollo.
- In virtù del principio di proporzionalità, il contenuto e la forma dell'azione dell'Unione non vanno al di là di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi della Costituzione; Le istituzioni applicano il principio di proporzionalità conformemente al protocollo di cui al paragrafo 3.
Articolo I-12: Categorie di competenze
- Quando la Costituzione attribuisce all'Unione una competenza esclusiva in un determinato settore, solo l'Unione può legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti; gli Stati membri possono farlo autonomamente solo se autorizzati dall'Unione oppure per attuare gli atti dell'Unione.
- Quando la Costituzione attribuisce all'Unione una competenza concorrente con quella degli Stati membri in un determinato settore, l'Unione e gli Stati membri possono legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti in tale settore; gli Stati membri esercitano la loro competenza nella misura in cui l'Unione non ha esercitato la propria o ha deciso di cessare di esercitarla.
- Gli Stati membri coordinano le loro politiche economiche e dell'occupazione secondo le modalità descritte nella parte III, la definizione delle quali è di competenza dell'Unione.
- L'Unione ha competenza per definire e attuare una politica estera e di sicurezza comune, compresa la definizione progressiva di una politica di difesa comune.
- Per taluni settori e alle condizioni previste dalla Costituzione, l'Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o integrare l'azione degli Stati membri, senza tuttavia sostituirsi alla loro competenza in tali settori.
- Gli atti giuridicamente vincolanti dell'Unione adottati in base a disposizioni della parte III relative a tali settori non possono comportare un'armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri.
- La portata e le modalità d'esercizio delle competenze dell'Unione sono determinate dalle disposizioni specifiche di ciascun settore della parte III.
Articolo I-13: Settori di competenza esclusiva
- L'Unione ha competenza esclusiva nei seguenti settori:
- unione doganale;
- definizione delle regole di concorrenza necessarie al funzionamento del mercato interno;
- politica monetaria per gli Stati membri la cui moneta è l'Euro;
- conservazione delle risorse biologiche del mare nel quadro della politica comune della pesca;
- politica commerciale comune.
- L'Unione ha inoltre competenza esclusiva per la conclusione di accordi internazionali allorché tale conclusione sia prevista in un atto legislativo dell'Unione, o sia necessaria per consentirle di esercitare le sue competenze a livello interno o nella misura in cui può incidere su norme comuni o alterarne la portata.
Articolo I-14: Settori di competenza concorrente
- L'Unione ha una competenza concorrente con quella degli Stati membri quando la Costituzione le attribuisce una competenza che non rientra nei settori di cui agli articoli I-12 e I-16.
- Le competenze concorrenti tra l'Unione e gli Stati membri si applicano
ai seguenti settori principali:
- mercato interno,
- politica sociale, per quanto riguarda gli aspetti definiti nella parte III,
- coesione economica, sociale e territoriale,
- agricoltura e pesca, tranne la conservazione delle risorse biologiche del mare,
- ambiente,
- protezione dei consumatori,
- trasporti,
- reti transEuropee,
- energia,
- spazio di libertà, sicurezza e giustizia,
- problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica, per quanto riguarda gli aspetti definiti nella Parte III.
- Nei settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione ha competenza per condurre azioni, segnatamente la definizione e l'attuazione di programmi, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro.
- Nei settori della cooperazione allo sviluppo e dell'aiuto umanitario, l'Unione ha competenza per avviare azioni e condurre una politica comune, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro.
Articolo I-15: Coordinamento delle politiche economiche e dell'occupazione
- Gli Stati membri coordinano le loro politiche economiche nell'ambito dell'Unione; a tal fine il Consiglio adotta delle misure, in particolare gli indirizzi di massima per dette politiche. Agli Stati membri la cui moneta è l'Euro si applicano disposizioni specifiche.
- L'Unione prende misure intese ad assicurare il coordinamento delle politiche dell'occupazione degli Stati membri, in particolare definendo gli orientamenti per dette politiche.
- L'Unione può prendere iniziative intese ad assicurare il coordinamento delle politiche sociali degli Stati membri.
Articolo I-16: Politica estera e di sicurezza comune
- La competenza dell'Unione in materia di politica estera e di sicurezza comune comprende tutti i settori della politica estera e tutte le questioni relative alla sicurezza dell'Unione, ivi compresa la definizione progressiva di una politica di difesa comune che può condurre a una difesa comune.
- Gli Stati membri sostengono attivamente e senza riserve la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione in uno spirito di lealtà e di solidarietà reciproca e rispettano l'azione dell'Unione in questo settore; si astengono da qualsiasi azione contraria agli interessi dell'Unione o tale da nuocere alla sua efficacia.
Articolo I-17: Settori dell'azione di sostegno, di coordinamento o di complemento
L'Unione ha competenza per condurre azioni di sostegno, di coordinamento o di complemento; questi settori di azione, nella loro finalità Europea, sono i seguenti:
- tutela e miglioramento della salute umana,
- industria,
- cultura,
- turismo,
- istruzione, gioventù e sport e formazione professionale,
- protezione civile,
- cooperazione amministrativa.
Articolo I-18: Clausola di flessibilità
- Se un'azione dell'Unione appare necessaria, nel quadro delle politiche definite nella parte III, per realizzare uno degli obiettivi stabiliti dalla Costituzione, senza che quest'ultima abbia previsto i poteri di azione richiesti a tal fine, il Consiglio dei Ministri, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione Europea e previa approvazione del Parlamento Europeo, adotta le misure appropriate.
- La Commissione Europea, nel quadro della procedura di controllo del principio di sussidiarietà di cui all'articolo I-9, paragrafo 3, richiama l'attenzione dei parlamenti nazionali degli Stati membri sulle proposte fondate sul presente articolo.
- Le misure fondate sul presente articolo non possono comportare un'armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri nei casi in cui la Costituzione la esclude.
TITOLO IV
ISTITUZIONI E ORGANI DELL'UNIONE
CAPO I - QUADRO ISTITUZIONALE
Articolo I-19: Le istituzioni dell'Unione
- L'Unione dispone di un quadro istituzionale che mira a:
- promuoverne i valori,
- perseguirne gli obiettivi,
- servire i suoi interessi, quelli dei suoi cittadini e quelli degli Stati membri,
- garantire la coerenza, l'efficacia e la continuità delle sue politiche e delle sue azioni.
- il Parlamento Europeo,
- il Consiglio Europeo,
- il Consiglio dei Ministri (in appresso "Consiglio"),
- la Commissione Europea (in appresso "Commissione"),
- la Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
- Ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dalla Costituzione, conformemente alle procedure e alle condizioni da essa previste; le istituzioni attuano tra loro una leale cooperazione.
Articolo I-20: Il Parlamento Europeo
- Il Parlamento Europeo esercita, congiuntamente al Consiglio, la funzione legislativa e la funzione di bilancio; esercita funzioni di controllo politico e consultive alle condizioni stabilite dalla Costituzione; elegge il Presidente della Commissione.
- Il Parlamento Europeo è composto di rappresentanti dei cittadini dell'Unione; il loro numero non può essere superiore a settecentocinquanta; la rappresentanza dei cittadini è garantita in modo regressivamente proporzionale, con una soglia minima di sei membri per Stato membro; a nessuno Stato membro sono assegnati più di novantasei seggi.
- Il Consiglio Europeo adotta all'unanimità, su iniziativa del Parlamento Europeo e con l'approvazione di quest'ultimo, una decisione Europea che stabilisce la composizione del Parlamento Europeo, nel rispetto dei principi di cui al primo comma.
- Il membri del Parlamento Europeo sono eletti per un mandato di cinque anni a suffragio universale diretto con uno scrutinio libero e segreto.
- Il Parlamento Europeo elegge tra i suoi membri il Presidente e l'ufficio di presidenza.
Articolo I-21: Il Consiglio Europeo
- Il Consiglio Europeo dà all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti e le priorità politiche generali; non esercita funzioni legislative.
- Il Consiglio Europeo è composto dai Capi di Stato o di governo degli Stati membri, dal suo Presidente e dal Presidente della Commissione; il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione partecipa ai lavori.
- Il Consiglio Europeo si riunisce ogni trimestre su convocazione del Presidente; se l'ordine del giorno lo richiede, i membri del Consiglio Europeo possono decidere di farsi assistere da un Ministro e il Presidente della Commissione da un Commissario Europeo. Se la situazione lo richiede, il Presidente convoca una riunione straordinaria del Consiglio Europeo.
- Il Consiglio Europeo si pronuncia per consenso, salvo nei casi in cui la Costituzione disponga diversamente.
Articolo I-22: Il Presidente del Consiglio Europeo
- Il Consiglio Europeo elegge il Presidente a maggioranza qualificata per un periodo di due anni e mezzo; il suo mandato è rinnovabile una volta; in caso di impedimento o colpa grave, il Consiglio Europeo può porre fine al mandato secondo la medesima procedura.
- Il Presidente del Consiglio Europeo:
- presiede e anima i lavori del Consiglio Europeo;
- ne assicura la preparazione e la continuità in cooperazione con il Presidente della Commissione e in base ai lavori del Consiglio degli affari generali;
- si adopera per facilitare la coesione e il consenso in seno al Consiglio Europeo;
- presenta al Parlamento Europeo una relazione dopo ciascuna delle riunioni del Consiglio Europeo.
- Il Presidente del Consiglio Europeo assicura, al suo livello e in tale veste, la rappresentanza esterna dell'Unione per le materie relative alla politica estera e di sicurezza comune, fatte salve le attribuzioni del Ministro degli Affari Esteri dell'Unione.
- Il Presidente del Consiglio Europeo non può esercitare un mandato nazionale.
Articolo I-23: Il Consiglio dei Ministri
- Il Consiglio esercita, congiuntamente al Parlamento Europeo, la funzione legislativa e di bilancio; esercita funzioni di definizione delle politiche e di coordinamento alle condizioni stabilite nella Costituzione.
- Il Consiglio è composto da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale, abilitato a impegnare il governo dello Stato membro che rappresenta e ad esercitare il diritto di voto.
- Il Consiglio delibera a maggioranza qualificata, salvo nei casi in cui la Costituzione disponga diversamente.
Articolo I-24 Le formazioni del Consiglio dei Ministri
- Il Consiglio si riunisce in varie formazioni.
- Il Consiglio "Affari Generali" assicura la coerenza dei lavori delle varie formazioni del Consiglio; prepara le riunioni del Consiglio Europeo e ne assicura il seguito in collegamento con il Presidente del Consiglio Europeo e la Commissione.
- Il Consiglio "Affari Esteri" elabora l'azione esterna dell'Unione secondo le linee strategiche definite dal Consiglio Europeo e assicura la coerenza dell'azione dell'Unione.
- Il Consiglio Europeo adotta a maggioranza qualificata una decisione Europea che stabilisce l'elenco delle altre formazioni del Consiglio.
- Un comitato di Rappresentanti Permanenti dei Governi degli Stati membri è responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio.
- Il Consiglio si riunisce in seduta pubblica quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo. A tal fine, ciascuna sessione del Consiglio è suddivisa in due parti dedicate, rispettivamente, alle deliberazioni su atti legislativi dell'Unione e alle attività non legislative.
- La presidenza delle formazioni del Consiglio, ad eccezione della formazione "Affari Esteri", è esercitata dai rappresentanti degli Stati membri nell'ambito del Consiglio secondo un sistema di rotazione in condizioni di parità, conformemente alle modalità fissate con una decisione Europea del Consiglio Europeo. Il Consiglio Europeo delibera a maggioranza qualificata.
Articolo I-25: Definizione della maggioranza qualificata in sede di Consiglio Europeo e di Consiglio
- Per maggioranza qualificata si intende almeno il 55% dei membri del Consiglio, con un minimo di quindici, rappresentanti gli Stati membri che totalizzino almeno il 65% della popolazione dell'Unione.
- La minoranza di blocco deve comprendere almeno quattro membri del Consiglio; in caso contrario la maggioranza qualificata si considera raggiunta.
- In deroga al paragrafo 1, quando il Consiglio non delibera su proposta della Commissione o del Ministro degli Affari Esteri dell'Unione, per maggioranza qualificata si intende almeno il 72% dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri che totalizzino almeno il 65% della popolazione dell'Unione.
- I paragrafi 1 e 2 si applicano al Consiglio Europeo allorché delibera a maggioranza qualificata.
- In seno al Consiglio Europeo, il suo Presidente e il Presidente della Commissione non partecipano alla votazione.
Articolo I-26: La Commissione Europea
- La Commissione promuove l'interesse generale dell'Unione e adotta iniziative appropriate a tal fine. Assicura l'applicazione della Costituzione e delle misure adottate in conseguenza dalle istituzioni in virtù della Costituzione. Vigila sull'applicazione del diritto dell'Unione sotto il controllo della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Cura l'esecuzione del bilancio e gestisce i programmi. Esercita funzioni di coordinamento, di esecuzione e di gestione, alle condizioni stabilite dalla Costituzione. Fatta eccezione per la politica estera e di sicurezza comune e per gli altri casi previsti dalla Costituzione, garantisce la rappresentanza esterna dell'Unione. Avvia il processo di programmazione annuale e pluriennale dell'Unione per giungere ad accordi interistituzionali.
- Un atto legislativo dell'Unione può essere adottato solo su proposta della Commissione salvo che la Costituzione non disponga diversamente. Gli altri atti sono adottati su proposta della Commissione se la Costituzione lo prevede.
- Il mandato della Commissione è di cinque anni.
- I membri della Commissione sono scelti in base alla loro competenza generale e al loro impegno Europeo e offrono ogni garanzia di indipendenza.
- La prima Commissione nominata conformemente alle disposizioni della Costituzione si compone di un cittadino di ciascuno Stato membro, compreso il Presidente e il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione, che è uno dei suoi vicepresidenti.
- A decorrere dal termine del mandato della Commissione di cui al
paragrafo 5, la Commissione si compone di un numero di membri, compreso
il Presidente e il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione, corrispondente
ai due terzi del numero degli Stati membri, a meno che il Consiglio
Europeo, deliberando all'unanimità, decida di modificare tale
numero. Sono scelti tra i cittadini degli Stati membri in base ad un
sistema di rotazione paritaria tra gli Stati membri. Tale sistema è
stabilito da una decisione Europea adottata all'unanimità dal
Consiglio Europeo secondo i principi seguenti:
- gli Stati membri sono trattati su un piano di assoluta parità per quanto concerne la determinazione dell'avvicendamento e del periodo di permanenza dei loro cittadini in seno alla Commissione; pertanto lo scarto tra il numero totale dei mandati detenuti da cittadini di due Stati membri non può mai essere superiore a uno;
- fatta salva la lettera a), ciascuna delle Commissioni successive è costituita in modo da riflettere in maniera soddisfacente la molteplicità demografica e geografica degli Stati membri dell'Unione.
- La Commissione esercita le sue responsabilità in piena indipendenza. Fatto salvo l'articolo I-26, paragrafo 2, i membri della Commissione non sollecitano né accettano istruzioni da alcun governo, istituzione, organo o organismo. Essi si astengono da ogni atto incompatibile con le loro funzioni o con l'esecuzione dei loro compiti.
- La Commissione è responsabile collettivamente dinanzi al Parlamento Europeo. Il Parlamento Europeo può votare una mozione di censura della Commissione secondo le modalità di cui all'articolo III-226. Se tale mozione è adottata, i membri della Commissione si dimettono collettivamente dalle loro funzioni e il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione si dimette dalla Commissione.
Articolo I-27: Il Presidente della Commissione Europea
- Tenuto conto delle elezioni del Parlamento Europeo e dopo aver effettuato le consultazioni appropriate, il Consiglio Europeo, deliberando a maggioranza qualificata, propone al Parlamento Europeo un candidato alla carica di Presidente della Commissione. Tale candidato è eletto dal Parlamento Europeo a maggioranza dei membri che lo compongono. Se il candidato non ottiene la maggioranza, il Consiglio Europeo propone, entro un mese, un nuovo candidato che è eletto dal Parlamento Europeo secondo la stessa procedura.
- Il Consiglio, di comune accordo con il Presidente eletto, adotta l'elenco delle altre persone che intende nominare membri della Commissione. Queste sono selezionate in base alle proposte presentate dagli Stati membri, conformemente ai criteri di cui all'articolo I-24, paragrafo 4 e paragrafo 6, secondo comma.
- Il Presidente, il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione e gli altri membri della Commissione sono soggetti, collettivamente, ad un voto di approvazione da parte del Parlamento Europeo. In seguito a tale approvazione la Commissione è nominata dal Consiglio Europeo, che delibera a maggioranza qualificata.
- Il Presidente della Commissione:
- definisce gli orientamenti nel cui quadro la Commissione esercita i suoi compiti;
- decide l'organizzazione interna della Commissione per assicurare la coerenza, l'efficacia e la collegialità della sua azione;
- nomina gli altri vicepresidenti, ad esclusione del Ministro degli Affari Esteri dell'Unione, tra i membri della Commissione.
Articolo I-28: Il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione
- Il Consiglio Europeo, deliberando a maggioranza qualificata con l'accordo del Presidente della Commissione, nomina il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione. Il Consiglio Europeo può porre fine alla sua permanenza in carica mediante la medesima procedura.
- Il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione guida la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione. Contribuisce con le sue proposte all'elaborazione di detta politica e la attua in qualità di mandatario del Consiglio. Egli agisce allo stesso modo per quanto riguarda la politica di sicurezza e di difesa comune.
- Il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione presiede il Consiglio "Affari Esteri".
- Il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione è uno dei vicepresidenti della Commissione. Assicura la coerenza dell'azione esterna dell'Unione. In seno alla Commissione, è incaricato delle responsabilità che incombono a tale istituzione nel settore delle relazioni esterne e del coordinamento degli altri aspetti dell'azione esterna dell'Unione.
- Nell'esercizio di queste responsabilità in seno alla Commissione e limitatamente alle stesse, il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione è soggetto alle procedure che regolano il funzionamento della Commissione nella misura necessaria ad assicurare la coerenza con i paragrafi 2 e 3.
Articolo I-29: La Corte di Giustizia dell'Unione Europea
- La Corte di Giustizia dell'Unione Europea comprende la Corte di
Giustizia, il Tribunale e i tribunali specializzati. Assicura il rispetto
del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione della Costituzione.
Gli Stati membri stabiliscono i rimedi giurisdizionali necessari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal diritto dell'Unione. - La Corte di Giustizia è composta da un giudice per Stato
membro. È assistita da avvocati generali.
Il Tribunale è composto da almeno un giudice per Stato membro.
I giudici e gli avvocati generali della Corte di Giustizia e i giudici del Tribunale sono scelti tra personalità che offrano tutte le garanzie di indipendenza e che soddisfino le condizioni richieste agli articoli III-241 e III-242. Sono nominati di comune accordo dai governi degli Stati membri per sei anni. I giudici e gli avvocati generali uscenti possono essere nuovamente nominati.
La Corte di Giustizia dell'Unione Europea si pronuncia conformemente alle disposizioni della parte III:- sui ricorsi presentati da uno Stato membro, da un'istituzione o da una persona fisica o giuridica;
- in via pregiudiziale, su richiesta dei giudici nazionali, sull'interpretazione del diritto dell'Unione o sulla validità degli atti adottati dalle istituzioni;
- negli altri casi previsti dalla Costituzione.
CAPO II - LE ALTRE ISTITUZIONI E GLI ALTRI ORGANI DELL'UNIONE
Articolo I-30: La Banca Centrale Europea
- La Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali costituiscono il Sistema Europeo di banche centrali. La Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali degli Stati membri la cui moneta è l'Euro, che costituiscono l'Eurosistema, conducono la politica monetaria dell'Unione.
- Il Sistema Europeo di banche centrali è diretto dagli organi decisionali della Banca Centrale Europea. L'obiettivo principale del sistema Europeo di banche centrali è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo tale obiettivo, esso sostiene le politiche economiche generali dell'Unione per contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione. Svolge ogni altra funzione di banca centrale conformemente alla parte III e allo statuto del Sistema Europeo di banche centrali e della Banca Centrale Europea.
- La Banca Centrale Europea è un'istituzione che ha personalità giuridica. Ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione dell'Euro. Essa è indipendente nell'esercizio dei suoi poteri e nella gestione delle sue finanze. Le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione e i governi degli Stati membri rispettano tale indipendenza.
- La Banca Centrale Europea adotta le misure necessarie all'assolvimento dei suoi compiti in conformità degli articoli da III-71 a III-77 e III-82 e alle condizioni stabilite dallo statuto del Sistema Europeo di banche centrali e della Banca Centrale Europea. In conformità di questi stessi articoli, gli Stati membri la cui moneta non è l'Euro e le rispettive banche centrali, conservano le loro competenze nel settore monetario.
- Nei settori che rientrano nelle sue attribuzioni, la Banca Centrale Europea è consultata su ogni progetto di atto dell'Unione e su ogni progetto di atto normativo a livello nazionale, e può formulare pareri.
- Gli organi decisionali della Banca Centrale Europea, la loro composizione e le loro modalità di funzionamento sono definiti agli articoli da III-78 a III-79 e nello statuto del Sistema Europeo di banche centrali e della Banca Centrale Europea.
Articolo I-31: La Corte dei Conti
- La Corte dei Conti è un'istituzione. Essa assicura il controllo dei conti dell'Unione. Esamina i conti di tutte le entrate e le spese dell'Unione ed accerta la sana gestione finanziaria.
- Si compone di un cittadino di ciascuno Stato membro. I suoi membri esercitano le loro funzioni in piena indipendenza nell'interesse generale dell'Unione.
Articolo I-32: Gli organi consultivi dell'Unione
- Il Parlamento Europeo, il Consiglio e la Commissione sono assistiti da un Comitato delle regioni e da un Comitato economico e sociale, che esercitano funzioni consultive.
- Il Comitato delle regioni è composto da rappresentanti delle collettività regionali e locali che sono titolari di un mandato elettorale nell'ambito di una collettività regionale o locale, o politicamente responsabili dinanzi ad un'assemblea eletta.
- Il Comitato economico e sociale è composto da rappresentanti delle organizzazioni di datori di lavoro, di lavoratori dipendenti e di altri attori rappresentativi della società civile, in particolare nei settori socioeconomico, civico, professionale e culturale.
- I membri del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale non sono vincolati da alcun mandato imperativo. Essi esercitano le loro funzioni in piena indipendenza, nell'interesse generale dell'Unione.
- Le regole relative alla composizione di tali Comitati, alla designazione dei loro membri, alle loro attribuzioni e al loro funzionamento sono definite negli articoli da III-272 a III-278. Le regole di cui ai paragrafi 2 e 3 relative alla natura della loro composizione sono riesaminate a intervalli regolari dal Consiglio, per tener conto dell'evoluzione economica, sociale e demografica dell'Unione. Il Consiglio, su proposta della Commissione, adotta le pertinenti decisioni Europee.
TITOLO V
ESERCIZIO DELLE COMPETENZE DELL'UNIONE
CAPO I - DISPOSIZIONI COMUNI
Articolo I-33: Atti giuridici dell'Unione
- Le istituzioni, per esercitare le competenze dell'Unione, utilizzano,
come strumenti giuridici, conformemente alle disposizioni della parte
III, la legge Europea, la legge quadro Europea, il regolamento Europeo,
la decisione Europea, le raccomandazioni e i pareri.
La legge Europea è un atto legislativo di portata generale. È obbligatoria in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
La legge quadro Europea è un atto legislativo che vincola tutti gli Stati membri destinatari per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla scelta della forma e dei mezzi.
Il regolamento Europeo è un atto non legislativo di portata generale volto all'attuazione degli atti legislativi e di talune disposizioni specifiche della Costituzione. Può essere obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri, oppure vincolare lo Stato membro destinatario per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla scelta della forma e dei mezzi.
La decisione Europea è un atto non legislativo obbligatorio in tutti i suoi elementi. Se designa dei destinatari, essa è obbligatoria soltanto nei confronti di questi.
Le raccomandazioni e i pareri non hanno effetto vincolante. - In presenza di un progetto di atto legislativo, il Parlamento Europeo e il Consiglio si astengono dall'adottare atti non previsti dalla procedura legislativa applicabile nel settore in questione.
Articolo I-34: Atti legislativi
- Le leggi e le leggi quadro Europee sono adottate congiuntamente dal Parlamento Europeo e dal Consiglio su proposta della Commissione, secondo le modalità della procedura legislativa ordinaria previste all'articolo III-282. Se le due istituzioni non raggiungono un accordo, l'atto non è adottato.
- Nei casi specifici previsti dalla Costituzione, le leggi e le leggi quadro Europee sono adottate dal Parlamento Europeo con la partecipazione del Consiglio o da quest'ultimo con la partecipazione del Parlamento Europeo, secondo procedure legislative speciali.
- Nei casi specifici previsti dalla Costituzione, le leggi e le leggi quadro Europee possono essere adottate su iniziativa di un gruppo di Stati membri o del Parlamento Europeo, su raccomandazione della Banca Centrale Europea o su richiesta della Corte di Giustizia o della Banca Europea per gli investimenti.
Articolo I-35: Atti non legislativi
- Il Consiglio Europeo adotta decisioni Europee nei casi previsti dalla Costituzione.
- Il Consiglio e la Commissione, in particolare nei casi previsti dagli articoli I-36 e I-37, e la Banca Centrale Europea nei casi specifici previsti dalla Costituzione, adottano regolamenti Europei o decisioni Europee.
- Il Consiglio adotta raccomandazioni. Delibera su proposta della Commissione in tutti i casi in cui la Costituzione prevede che adotti atti su proposta della Commissione. Delibera all'unanimità nei settori nei quali è richiesta l'unanimità per l'adozione di un atto dell'Unione. La Commissione, e la Banca Centrale Europea nei casi specifici previsti dalla Costituzione, adottano raccomandazioni.
Articolo I-36: Regolamenti Europei delegati
- Le leggi e le leggi quadro Europee possono delegare alla Commissione
la facoltà di adottare regolamenti Europei delegati che completano
o modificano determinati elementi non essenziali della legge o della
legge quadro.
Le leggi e le leggi quadro Europee delimitano esplicitamente gli obiettivi, il contenuto, la portata e la durata della delega di potere. Gli elementi essenziali di un settore sono riservati alla legge o alla legge quadro e non possono pertanto essere oggetto di delega di potere. - Le leggi e le leggi quadro Europee fissano esplicitamente le condizioni
cui è soggetta la delega, che possono essere:
a) il Parlamento Europeo o il Consiglio possono decidere di revocare la delega;
b) il regolamento Europeo delegato può entrare in vigore soltanto se, entro il termine fissato dalla legge o dalla legge quadro Europea, il Parlamento Europeo o il Consiglio non muovono obiezioni.
Ai fini delle lettere a) e b), il Parlamento Europeo delibera alla maggioranza dei membri che lo compongono e il Consiglio delibera a maggioranza qualificata.
Articolo I-37: Atti esecutivi
- Gli Stati membri prendono tutte le misure di diritto interno necessarie per l'attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell'Unione.
- Allorché sono necessarie condizioni uniformi di esecuzione degli atti giuridicamente vincolanti dell'Unione, questi attribuiscono competenze di esecuzione alla Commissione o, in casi specifici debitamente motivati e nelle circostanze previste all'articolo I-38, al Consiglio.
- La legge Europea stabilisce preventivamente le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione.
- Gli atti esecutivi dell'Unione assumono la forma di regolamenti Europei d'esecuzione o di decisioni Europee d'esecuzione.
Articolo I-38: Principi comuni agli atti giuridici dell'Unione
Qualora la Costituzione non preveda il tipo di atto da adottare, le
istituzioni lo decidono di volta in volta, nel rispetto delle procedure
applicabili e del principio di proporzionalità di cui all'articolo
I-9.
Gli atti giuridici sono motivati e fanno riferimento alle proposte, iniziative,
raccomandazioni, richieste o ai pareri previsti dalla Costituzione.
Articolo I-39: Pubblicazione ed entrata in vigore
- Le leggi e le leggi quadro Europee adottate secondo la procedura
legislativa ordinaria sono firmate dal Presidente del Parlamento Europeo
e dal Presidente del Consiglio. Negli altri casi sono firmate dal Presidente
dell'istituzione che le ha adottate.
Le leggi e le leggi quadro Europee sono pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea ed entrano in vigore alla data da esse stabilita oppure, in mancanza di data, il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. - I regolamenti Europei e le decisioni Europee che non indicano i
destinatari sono firmati dal Presidente dell'istituzione che li ha adottati.
I regolamenti Europei e le decisioni Europee che non indicano i destinatari sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea ed entrano in vigore alla data da essi stabilita oppure, in mancanza di data, il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. - Le decisioni Europee diverse da quelle previste nel paragrafo 2 sono notificate ai destinatari e hanno efficacia in virtù di tale notificazione.
CAPO II - DISPOSIZIONI PARTICOLARI
Articolo I-40: Disposizioni particolari relative alla politica estera e di sicurezza comune
L'Unione Europea conduce una politica estera e di sicurezza comune
fondata sullo sviluppo della reciproca solidarietà politica degli
Stati membri, sull'individuazione delle questioni di interesse generale
e sulla realizzazione di un livello di convergenza delle azioni degli
Stati membri in costante crescita.
Il Consiglio Europeo individua gli interessi strategici dell'Unione e
fissa gli obiettivi della sua politica estera e di sicurezza comune. Il
Consiglio elabora tale politica nel quadro delle linee strategiche definite
dal Consiglio Europeo e secondo le modalità descritte nella parte
III.
Il Consiglio Europeo e il Consiglio adottano le decisioni Europee necessarie.
La politica estera e di sicurezza comune è attuata dal Ministro
degli Affari Esteri dell'Unione e dagli Stati membri, ricorrendo ai mezzi
nazionali e a quelli dell'Unione.
Gli Stati membri si concertano in sede di Consiglio Europeo e di Consiglio
su qualsiasi questione di politica estera e di sicurezza di interesse
generale per definire un approccio comune. Prima di intraprendere qualsiasi
azione sulla scena internazionale o di assumere qualsiasi impegno che
possa incidere sugli interessi dell'Unione, ciascuno Stato membro consulta
gli altri in sede di Consiglio Europeo o di Consiglio. Gli Stati membri
assicurano, mediante la convergenza delle loro azioni, che l'Unione possa
affermare i suoi interessi e i suoi valori sulla scena internazionale.
Gli Stati membri sono solidali tra loro.
Il Parlamento Europeo è consultato regolarmente sui principali
aspetti e sulle scelte fondamentali della politica estera e di sicurezza
comune. È tenuto al corrente della sua evoluzione.
In materia di politica estera e di sicurezza comune, il Consiglio Europeo
e il Consiglio adottano decisioni Europee all'unanimità, salvo
nei casi previsti nella parte III. Si pronunciano su iniziativa di uno
Stato membro, su proposta del Ministro degli Affari Esteri dell'Unione
o su proposta di quest'ultimo con l'appoggio della Commissione. Le leggi
e le leggi quadro Europee sono escluse.
Il Consiglio Europeo può adottare all'unanimità una decisione
Europea che preveda che il Consiglio deliberi a maggioranza qualificata
in casi diversi da quelli previsti nella parte III.
Articolo I-41: Disposizioni particolari relative alla politica di sicurezza e di difesa comune
La politica di sicurezza e di difesa comune costituisce parte integrante
della politica estera e di sicurezza comune. Assicura che l'Unione disponga
di una capacità operativa ricorrendo a mezzi civili e militari.
L'Unione può avvalersi di tali mezzi in missioni al suo esterno
per garantire il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti
e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi
della Carta delle Nazioni Unite. L'esecuzione di tali compiti si basa
sulle capacità fornite dagli Stati membri.
La politica di sicurezza e di difesa comune comprende la graduale definizione
di una politica di difesa comune dell'Unione. Questa condurrà a
una difesa comune quando il Consiglio Europeo, deliberando all'unanimità,
avrà così deciso. In questo caso, il Consiglio Europeo raccomanda
agli Stati membri di adottare una decisione in tal senso secondo le rispettive
norme costituzionali. La politica dell'Unione a norma del presente articolo
non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di
difesa di taluni Stati membri, rispetta gli obblighi derivanti dal trattato
del Nord-Atlantico per alcuni Stati membri che ritengono che la loro difesa
comune si realizzi tramite l'Organizzazione del trattato del Nord-Atlantico.
Gli Stati membri mettono a disposizione dell'Unione, per l'attuazione
della politica di sicurezza e di difesa comune, capacità civili
e militari per contribuire al conseguimento degli obiettivi definiti dal
Consiglio. Gli Stati membri che costituiscono tra loro forze multinazionali
possono mettere anche tali forze a disposizione della politica di sicurezza
e di difesa comune.
Gli Stati membri s'impegnano a migliorare progressivamente le loro capacità
militari. È istituita un'Agenzia Europea per gli armamenti, la
ricerca e le capacità militari, incaricata di individuare le esigenze
operative, promuovere misure per rispondere a queste, contribuire a individuare
e, se del caso, mettere in atto qualsiasi misura utile a rafforzare la
base industriale e tecnologica del settore della difesa, partecipare alla
definizione di una politica Europea delle capacità e degli armamenti,
e di assistere il Consiglio nella valutazione del miglioramento delle
capacità militari.
Le decisioni Europee relative all'attuazione della politica di sicurezza
e di difesa comune, comprese quelle inerenti all'avvio di una missione
di cui al presente articolo, sono adottate dal Consiglio che delibera
all'unanimità su proposta del Ministro degli Affari Esteri dell'Unione
o su iniziativa di uno Stato membro. Il Ministro degli Affari Esteri dell'Unione
può proporre, se del caso congiuntamente alla Commissione, il ricorso
sia ai mezzi nazionali sia agli strumenti dell'Unione.
Il Consiglio può affidare il compimento di una missione, nell'ambito
dell'Unione, a un gruppo di Stati membri allo scopo di preservare i valori
dell'Unione e di servirne gli interessi. Lo svolgimento di detta missione
è disciplinato dalle disposizioni dell'articolo III-196.
Gli Stati membri che rispondono a criteri più elevati in termini
di capacità militari e che hanno sottoscritto impegni più
vincolanti in materia ai fini delle missioni più impegnative instaurano
una cooperazione strutturata permanente nell'ambito dell'Unione. Detta
cooperazione è disciplinata dalle disposizioni dell'articolo III-198.
Essa lascia impregiudicato larticolo III-195.
Qualora uno Stato membro subisca unaggressione armata nel suo territorio,
gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con
tutti i mezzi in loro possesso, in conformità delle disposizioni
dellarticolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò non
pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa
di taluni Stati membri.
Gli impegni e la cooperazione in questo settore rimangono conformi agli
impegni assunti nell'ambito della NATO, che resta, per gli Stati che ne
sono membri, il fondamento della loro difesa collettiva e l'istanza di
attuazione della stessa.
Il Parlamento Europeo è consultato regolarmente sui principali
aspetti e sulle scelte fondamentali della politica di sicurezza e di difesa
comune. Esso è tenuto al corrente della sua evoluzione.
Articolo I-42: Disposizioni particolari relative allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia
L'Unione costituisce uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia:
- attraverso l'adozione di leggi e leggi quadro Europee intese, se necessario, a ravvicinare le legislazioni nazionali nei settori elencati nella parte III;
- favorendo la fiducia reciproca tra le autorità competenti degli Stati membri, in particolare sulla base del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie ed extragiudiziali;
- attraverso una cooperazione operativa delle autorità competenti degli Stati membri, compresi i servizi di polizia, i servizi delle dogane e altri servizi specializzati nel settore della prevenzione e dell'accertamento degli illeciti penali.
I parlamenti nazionali, nell'ambito dello spazio di libertà,
sicurezza e giustizia, possono partecipare ai meccanismi di valutazione
previsti all'articolo III-146. Essi sono associati al controllo politico
dell'Europol e alla valutazione delle attività dell'Eurojust, conformemente
agli articoli III-162 e III-159.
Gli Stati membri dispongono del diritto di iniziativa nel settore della
cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, conformemente
all'articolo III-150.
Articolo I-43: Clausola di solidarietà
L'Unione e gli Stati membri agiscono congiuntamente in uno spirito di solidarietà qualora uno Stato membro sia oggetto di un attacco terroristico o sia vittima di una calamità naturale o provocata dall'uomo. L'Unione mobilita tutti gli strumenti di cui dispone, inclusi i mezzi militari messi a sua disposizione dagli Stati membri, per:
- prevenire la minaccia terroristica sul territorio degli Stati membri;
- proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da un eventuale attacco terroristico;
- prestare assistenza a uno Stato membro sul suo territorio, su richiesta delle sue autorità politiche, in caso di attacco terroristico;
- prestare assistenza a uno Stato membro sul suo territorio, su richiesta delle sue autorità politiche, in caso di calamità naturale o provocata dall'uomo.
Le modalità d'attuazione del presente articolo figurano nell'articolo III-215.
CAPO III - COOPERAZIONI RAFFORZATE
Articolo I-44: Cooperazioni rafforzate
- Gli Stati membri che intendono instaurare tra loro una cooperazione
rafforzata nel quadro delle competenze non esclusive dell'Unione possono
far ricorso alle sue istituzioni ed esercitare tali competenze applicando
le disposizioni pertinenti della Costituzione, nei limiti e con le modalità
previsti nel presente articolo e negli articoli da III-302 a III-309.
Le cooperazioni rafforzate sono intese a promuovere la realizzazione degli obiettivi dell'Unione, a proteggere i suoi interessi e a rafforzare il suo processo di integrazione. Sono aperte in qualsiasi momento a tutti gli Stati membri ai sensi dell'articolo III-304. - La decisione Europea che autorizza una cooperazione rafforzata
è adottata dal Consiglio in ultima istanza, qualora esso stabilisca
che gli obiettivi ricercati da detta cooperazione non possono essere
conseguiti entro un termine ragionevole dall'Unione nel suo insieme,
e a condizione che vi partecipi almeno un terzo degli Stati membri.
Il Consiglio delibera conformemente alla procedura di cui all'articolo
III-305.
Tutti i membri del Consiglio possono partecipare alle sue deliberazioni, ma solo i membri del Consiglio che rappresentano gli Stati membri partecipanti ad una cooperazione rafforzata prendono parte al voto.
L'unanimità è costituita unicamente dai voti dei rappresentanti degli Stati membri partecipanti.
Per maggioranza qualificata si intende almeno il 55% dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti, che totalizzino almeno il 65% della popolazione di tali Stati.
La minoranza di blocco deve comprendere almeno il numero minimo di membri del Consiglio che rappresentano oltre il 35% della popolazione degli Stati membri partecipanti, più un altro membro; in caso contrario la maggioranza qualificata si considera raggiunta. - In deroga al terzo e quarto comma, quando il Consiglio non delibera su proposta della Commissione, o del Ministro degli Affari Esteri dell'Unione, per maggioranza qualificata richiesta si intende almeno il 72% dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti che totalizzino almeno il 65% della popolazione di tali Stati.
- Gli atti adottati nel quadro di una cooperazione rafforzata vincolano
solo gli Stati partecipanti.
Non sono considerati un acquis che deve essere accettato dai candidati all'adesione all'Unione.
TITOLO VI
LA VITA DEMOCRATICA DELL'UNIONE
Articolo I-45: Principio dell'uguaglianza democratica
L'Unione rispetta, in tutte le attività, il principio dell'uguaglianza dei cittadini, che beneficiano di uguale attenzione da parte delle sue istituzioni, dei suoi organi e organismi.
Articolo I-46: Principio della democrazia rappresentativa
- Il funzionamento dell'Unione si fonda sulla democrazia rappresentativa.
- I cittadini sono direttamente rappresentati a livello dell'Unione nel Parlamento Europeo.
- Gli Stati membri sono rappresentati nel Consiglio Europeo dai rispettivi Capi di Stato o di Governo e nel Consiglio dai rispettivi governi, che sono essi stessi democraticamente responsabili dinanzi ai loro parlamenti nazionali, dai o dinanzi ai loro cittadini.
- Ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione. Le decisioni sono prese nella maniera più aperta e più vicina possibile al cittadino.
- I partiti politici di livello Europeo contribuiscono a formare una coscienza politica Europea e ad esprimere la volontà dei cittadini dell'Unione.
Articolo I-47: Principio della democrazia partecipativa
- Le istituzioni danno ai cittadini e alle associazioni rappresentative, attraverso gli opportuni canali, la possibilità di far conoscere e di scambiare pubblicamente le loro opinioni in tutti i settori di azione dell'Unione.
- Le istituzioni mantengono un dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni rappresentative e la società civile.
- Al fine di assicurare la coerenza e la trasparenza delle azioni dell'Unione, la Commissione procede ad ampie consultazioni delle parti interessate.
- Cittadini dell'Unione, in numero di almeno un milione, appartenenti ad un numero rilevante di Stati membri, possono prendere l'iniziativa d'invitare la Commissione, nell'ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell'Unione ai fini dell'attuazione della Costituzione. La legge Europea determina le disposizioni relative alle procedure e alle condizioni necessarie per tale iniziativa dei cittadini, incluso il numero minimo di Stati membri a cui devono appartenere.
Articolo I-48: Le parti sociali e il dialogo sociale autonomo
L'Unione Europea riconosce e promuove il ruolo delle parti sociali a livello dell'Unione, tenendo conto della diversità dei sistemi nazionali; facilita il dialogo tra tali parti, nel rispetto della loro autonomia. Il vertice sociale trilaterale per la crescita e l'occupazione contribuisce al dialogo sociale.
Articolo I-49: Il Mediatore Europeo
Un Mediatore Europeo, eletto dal Parlamento Europeo, riceve le denunce riguardanti casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell'Unione alle condizioni previste dalla Costituzione, le esamina e riferisce al riguardo. Il Mediatore Europeo esercita le sue funzioni in piena indipendenza.
Articolo I-50: Trasparenza dei lavori delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione
- Al fine di promuovere il buon governo e garantire la partecipazione della società civile, le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione operano nel modo più trasparente possibile.
- Il Parlamento Europeo si riunisce in seduta pubblica, così come il Consiglio allorché delibera e vota in relazione ad un progetto di atto legislativo.
- Qualsiasi cittadino dell'Unione o persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di accedere, alle condizioni previste nella parte III, ai documenti delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione, indipendentemente dal relativo supporto. La legge Europea stabilisce i principi generali e le limitazioni a tutela di interessi pubblici o privati applicabili al diritto di accesso a tali documenti.
- Ciascuna istituzione, organo o organismo stabilisce nel suo regolamento interno disposizioni specifiche riguardanti l'accesso ai suoi documenti, conformemente alla legge Europea di cui al paragrafo 3.
Articolo I-51: Protezione dei dati di carattere personale
- Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano.
- La legge o la legge quadro Europea stabilisce le norme relative alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati di carattere personale da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione, e da parte degli Stati membri nell'esercizio di attività che rientrano nel campo di applicazione del diritto dell'Unione, e le norme relative alla libera circolazione di tali dati. Il rispetto di tali norme è soggetto al controllo di autorità indipendenti.
Articolo I-52: Status delle chiese e delle organizzazioni non confessionali
- L'Unione rispetta e non pregiudica lo status previsto nelle legislazioni nazionali per le chiese e le associazioni o comunità religiose degli Stati membri.
- L'Unione rispetta ugualmente lo status di cui godono, in virtù del diritto nazionale, organizzazioni filosofiche e non confessionali.
- L'Unione mantiene un dialogo aperto, trasparente e regolare con tali chiese e organizzazioni, riconoscendone l'identità e il contributo specifico.
TITOLO VII
FINANZE DELL'UNIONE
Articolo I-53: Principi finanziari e di bilancio
- Tutte le entrate e le spese dell'Unione devono costituire oggetto di previsioni per ciascun esercizio finanziario ed essere iscritte nel bilancio, conformemente alle disposizioni della parte III.
- Nel bilancio, entrate e spese devono risultare in pareggio.
- Le spese iscritte nel bilancio sono autorizzate per la durata dell'esercizio finanziario annuale in conformità della legge Europea di cui all'articolo III-308.
- L'esecuzione di spese iscritte nel bilancio richiede l'adozione preliminare di un atto giuridicamente vincolante dell'Unione che costituisce il fondamento giuridico della sua azione e dell'esecuzione della spesa corrispondente in conformità della legge Europea di cui all'articolo III-308, fatte salve le eccezioni previste da quest'ultima.
- Per mantenere la disciplina di bilancio, l'Unione, prima di adottare atti che possono avere incidenze rilevanti sul bilancio, deve assicurare che le spese derivanti da tali atti possano essere finanziate entro i limiti delle risorse proprie dell'Unione e nel rispetto del quadro finanziario pluriennale di cui all'articolo I-53.
- Il bilancio dell'Unione è eseguito in conformità del principio di buona gestione finanziaria. Gli Stati membri e l'Unione cooperano affinché gli stanziamenti iscritti in bilancio siano utilizzati secondo tale principio.
- L'Unione e gli Stati membri, conformemente all'articolo III-301, combattono la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell'Unione.
Articolo I-54: Risorse proprie dell'Unione
- L'Unione si dota dei mezzi necessari per conseguire i suoi obiettivi e per portare a compimento le sue politiche.
- Il bilancio dell'Unione, fatte salve le altre entrate, è finanziato integralmente tramite risorse proprie.
- Una legge Europea del Consiglio stabilisce le disposizioni relative al sistema delle risorse proprie dell'Unione; in tale contesto può istituire nuove categorie di risorse proprie o sopprimere una categoria esistente. Il Consiglio delibera all'unanimità previa consultazione del Parlamento Europeo. Detta legge entra in vigore soltanto previa approvazione degli Stati membri, secondo le rispettive norme costituzionali.
- Una legge Europea del Consiglio stabilisce le misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie dell'Unione nella misura in cui ciò è previsto nella legge adottata ai sensi del paragrafo 3. Il Consiglio delibera previa approvazione del Parlamento Europeo.
Articolo I-55 : Quadro finanziario pluriennale
Il quadro finanziario pluriennale mira ad assicurare l'ordinato andamento
delle spese dell'Unione entro i limiti delle sue risorse proprie. Fissa
per categoria di spesa gli importi dei massimali annui degli stanziamenti
per impegni, conformemente all'articolo III-288.
Una legge Europea del Consiglio fissa il quadro finanziario pluriennale.
Il Consiglio delibera all'unanimità previa approvazione del Parlamento
Europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono.
Il bilancio annuale dell'Unione è stabilito nel rispetto del quadro
finanziario pluriennale.
Il Consiglio Europeo può adottare all'unanimità una decisione
Europea che consente al Consiglio di deliberare a maggioranza qualificata
quando adotta la legge Europea del Consiglio di cui al paragrafo 2.
Articolo I-56 : Bilancio dell'Unione
La legge Europea stabilisce il bilancio annuale dell'Unione secondo le modalità di cui all'articolo III-290.
TITOLO VIII
L'UNIONE E L'AMBIENTE CIRCOSTANTE
Articolo I-57: L'Unione e l'ambiente circostante
L'Unione sviluppa con gli Stati limitrofi relazioni privilegiate al
fine di creare uno spazio di prosperità e buon vicinato fondato
sui valori dell'Unione e caratterizzato da relazioni strette e pacifiche
basate sulla cooperazione.
A tale scopo, l'Unione può concludere accordi specifici con gli
Stati interessati. Detti accordi possono comportare diritti e obblighi
reciproci, e la possibilità di condurre azioni in comune. La loro
attuazione è oggetto di una concertazione periodica.
TITOLO IX
APPARTENENZA ALL'UNIONE
Articolo I-58: Criteri di ammissibilità e procedura di adesione all'Unione
L'Unione è aperta a tutti gli Stati Europei che rispettano
i valori di cui all'articolo I-2 e si impegnano a promuoverli congiuntamente.
Ogni Stato Europeo che desideri diventare membro dell'Unione ne trasmette
domanda al Consiglio. Il Parlamento Europeo e i parlamenti nazionali degli
Stati membri sono informati di tale domanda. Il Consiglio si pronuncia
all'unanimità, previa consultazione della Commissione e previa
approvazione del Parlamento Europeo che si pronuncia a maggioranza dei
membri che lo compongono. Le condizioni e le modalità dell'ammissione
formano l'oggetto di un accordo tra gli Stati membri e lo Stato candidato.
Tale accordo è sottoposto a ratifica da tutti gli Stati contraenti
conformemente alle rispettive norme costituzionali.
Articolo I-59: Sospensione di taluni diritti derivanti dall'appartenenza all'Unione
- Il Consiglio, su iniziativa motivata di un terzo degli Stati membri
o del Parlamento Europeo o su proposta della Commissione, può
adottare una decisione Europea in cui constata che esiste un evidente
rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori
di cui all'articolo I-2. Il Consiglio delibera alla maggioranza dei
quattro quinti dei suoi membri previa approvazione del Parlamento Europeo.
Prima di procedere a tale constatazione, il Consiglio ascolta lo Stato membro in questione e può rivolgergli delle raccomandazioni deliberando secondo la stessa procedura.
Il Consiglio verifica regolarmente se i motivi che hanno condotto a tale constatazione permangono validi. - Il Consiglio Europeo, su iniziativa di un terzo degli Stati membri o su proposta della Commissione, può adottare una decisione Europea in cui constata l'esistenza di una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo I-2, dopo aver invitato tale Stato membro a presentare le sue osservazioni.
- Il Consiglio Europeo delibera all'unanimità previa approvazione
del Parlamento Europeo.
Qualora sia stata effettuata la constatazione di cui al paragrafo 2, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può adottare una decisione Europea che sospende alcuni dei diritti derivanti allo Stato membro in questione dall'applicazione della Costituzione, compresi i diritti di voto del membro del Consiglio che rappresenta questo Stato.
Il Consiglio tiene conto delle possibili conseguenze di una siffatta sospensione sui diritti e sugli obblighi delle persone fisiche e giuridiche. In ogni caso questo Stato continua ad essere vincolato dagli obblighi che gli derivano dalla Costituzione. - Successivamente, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può adottare una decisione Europea che modifica o revoca le misure adottate a norma del paragrafo 3, per rispondere ai cambiamenti nella situazione che ha portato alla loro imposizione.
- Ai fini del presente articolo, il membro del Consiglio Europeo
o del Consiglio che rappresenta lo Stato membro in questione non partecipa
al voto e nel calcolo del terzo o dei quattro quinti degli Stati membri
di cui ai paragrafi 1 e 2 non si tiene conto dello Stato membro in questione.
Le astensioni dei membri presenti o rappresentati non ostano all'adozione
delle decisioni Europee di cui al paragrafo 2.
Per l'adozione delle decisioni Europee di cui ai paragrafi 3 e 4, per maggioranza qualificata s'intende almeno il 72% dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti che totalizzino almeno il 65% della popolazione di tali Stati.
Qualora, a seguito di una decisione di sospensione dei diritti di voto adottata a norma del paragrafo 3, il Consiglio deliberi a maggioranza qualificata sulla base di una delle disposizioni della Costituzione, per maggioranza qualificata s'intende quella definita al secondo comma o, qualora il Consiglio agisca su proposta della Commissione, almeno il 55% dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti che totalizzano almeno il 65% della popolazione di tali Stati. In quest'ultimo caso, la minoranza di blocco deve comprendere almeno il numero minimo dei membri del Consiglio che rappresentano oltre il 35% della popolazione degli Stati membri partecipanti, più un altro membro; in caso contrario la maggioranza qualificata si considera raggiunta. - Ai fini del presente articolo, il Parlamento Europeo delibera alla maggioranza dei due terzi dei voti espressi, che rappresenta la maggioranza dei membri che lo compongono.
Articolo I-60: Ritiro volontario dall'Unione
- Ogni Stato membro può decidere, in conformità delle proprie norme costituzionali, di ritirarsi dall'Unione Europea.
- Lo Stato membro che decide di ritirarsi notifica tale intenzione al Consiglio Europeo. Alla luce degli orientamenti formulati dal Consiglio Europeo, l'Unione conclude con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del ritiro, tenendo conto del quadro delle future relazioni con l'Unione. L'accordo è negoziato conformemente all'articolo III-211, paragrafo 3; è concluso dal Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata, previa approvazione del Parlamento Europeo.
- La Costituzione cessa di essere applicabile allo Stato interessato a decorrere dalla data di entrata in vigore dell'accordo di ritiro o, in mancanza di tale accordo, due anni dopo la notifica di cui al paragrafo 2, salvo che il Consiglio Europeo, d'intesa con lo Stato membro interessato, decida all'unanimità di prorogare tale termine.
- Ai fini dei paragrafi 2 e 3, il membro del Consiglio Europeo e del Consiglio che rappresenta lo Stato membro che si ritira non partecipa né alle deliberazioni, né alle decisioni Europee del Consiglio Europeo e del Consiglio che lo riguardano.
- Per maggioranza qualificata si intende almeno il 72% dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti che totalizzino almeno il 65% della popolazione di tali Stati.
- Se lo Stato che si è ritirato dall'Unione chiede di aderirvi nuovamente, tale richiesta è oggetto della procedura di cui all'articolo I-58.